Petrovic: "Vi chiedo un piacere: impegno"

Questo l’addio del tecnico ai giocatori. Ieri la società ha annunciato le dimissioni del coach. Gli ammutinamenti in campo della squadra

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Aza Petrovic si è dimesso. Ha stracciato il contratto. Prima di fare le valigie ieri mattina è andato dai giocatori al palasport. Ed ha detto: "Vi chiedo solo un piacere personale: giocate di squadra e impegnatevi". Perché il succo della vicenda arriva sulla domanda: ma lei ha mai avuto l’impressione che qualche giocatore remasse contro? La risposta è stata: "Prima della partita contro la Fortitudo avevamo deciso, studiando la partita, che ci dovevamo concentrare su un giocatore. Siamo scesi in campo ed è stato fatto tutto il contrario di quello che si era concordato. Stessa cosa è capitata anche domenica contro Tortona, che comunque è una squadra forte, perché s’era detto di guardare a vista Macura e in campo è accaduta la stessa cosa che era già accadutacon la Fortitudo. Abbiamo subìto subito due bombe dal giocatore di Tortona".

Una risposta, quella data ieri mattina dal coach croato, che è tutto un programma e che va a dipingere il quadro che nessuno vede, il dietro le quinte di quello che i tifosi poi osservano in campo la domenica. Due giornate da dimenticare quelle di Aza Petrovic perché lunedì mattina si è recato in società per comunicare la decisione che aveva maturato al termine del match di domenica: "Mi dimetto". Per aggiungere: "Quando le squadre non danno risultati poi la faccia alla fine ce la deve mettere l’allenatore. Si può perdere, ma si deve fare tutto per vincere ed è quello che non abbiamo fatto noi in campo domenica contro Tortona".

Ad una conferenza stampa che era più triste di un funerale, era presente anche il presidente della Carpegna Prosciutto Ario Costa, che oltre a mostrare dispiacere per come era finita questa avventura che era partita tra le piùà rosee previsioni, ha puntato anche l’indice su tutta la squadra per dire "che erano terminati gli alibi". Poi è amerso l’aspetto umano perché il rapporto con Petrovic va avanti dagli anni Ottanta.

"Per me è molto difficile trovare le parole per commentare questo momento. Le scelte fatte e la costruzione della squadra sono state condivise da tutti e non c’è un unico responsabile. Adesso più che mai la colpa non è dell’allenatore – ha continuato Costa –. Ad Aza vanno fatti tanti elogi per il gesto di ieri compiuto con il cuore e che non mi aspettavo. Lui ha aiutato in molti modi la squadra che invece non lo ha aiutato. Ci sono dei problemi, per me queste ore sono terribili – ha continuato il presidente – Non è assolutamernte colpa di Aza che da grande uomo corretto e onesto ha deciso di compiere questo gesto. Purtroppo non siamo stati capaci di rispettare il contratto che ci ha legato fino a questo momento. Lo ringrazio molto anche a nome del Consorzio Pesaro Basket guidato da Luciano Amadori. Cercheremo di capire dove sta la mancanza di gruppo che abbiamo sperato di trovare nelle ultime settimane di lavoro. Valuteremo e prenderemo una decisione in merito a chi potrà mettere in riga la squadra, il cui comportamento così non va bene"

m.g.