Quando la parola ricostruzione è vicina a confusione

I segnali che arrivano dal sistema-basket vanno tutti verso una direzione: e cioè quella che Luca Banchi non resterà alla guida della Vuelle. In maniera molto ‘gentile’ lo aveva già detto prima di incontrare la Virtus: non ci sono le condizioni ed il progetto. Una pagina chiusa. Questo va detto perché ancora si gira attorno al nome del tecnico grossetano. Il tutto poi all’interno di una partita che ricorda tanto le soste in autogrill quando si incontra il tipo con il banchetto che cerca polli per il gioco delle tre carte.

Si ha l’impressione che si stia perdendo tempo: la famiglia Beretta che ha tirato fuori un milione e 200mila euro (premi) ha rilanciato tutto alla fine del mese; Lorenzo Pizza che ha pagato Mejeris evita con cura tutti gli incontri ravvicinati e manda il suo commercialista a discorrere. Quanti soldi tirerà fuori è un mistero, così come è possibile che invece non tiri fuori un centesimo perché anche su questo fronte si sta bleffando. La situazione è ingarbugliata e come è capitato negli ultimi dieci anni si rischia di arrivare ai nastri di partenza con la tavola ancora da apparecchiare: squadra raffazzonata all’ultimo momento.

Si parla ormai da diversi giorni di Attilio Caja come successore di Luca Banchi. Un gran bel allenatore Caja. Se non fosse per un particolare: lasciò Pesaro dopo uno scontro con tratti feroci con gli uomini di Scavolini. E Valter Scavolini è ancora dentro il consorzio. Il gruppo bancario Bper – il responsabile d’area viene al palasport a vedere le partite – viene tirato in ballo e che potrebbe non gradire. Il tutto dimenticando che all’interno c’è un’altra banca e cioè la Bcc di Pesaro. La confusione è alta.

m.g.