"Rifondo la Vis e mi sento più pesarese"

Il presidente Bosco: "Rinnoveremo molto, vogliamo sfoltire i sedici contratti, entro dieci giorni allenatore e direttore sportivo"

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Mauro Bosco, presidente della Vis, cosa le ha lasciato questo primo vero anno di calcio a Pesaro da presidente?

"Tante emozioni, sensazioni sia positive che negative. E’ stato un anno controverso e combattuto sia per il Covid, con lo stadio vuoto, che per i risultati calcistici. Un anno che ci tempra"

L’insegnamento più utile?

"Ho capito, e l’avevo intuito, che a Pesaro si parte da zero: la base calcistica che ho ereditato era da rifare, pensavo che ci fosse da lavorare tanto, ma c’era da fare di più. Ora si riparte dalle fondamenta"

Lei è stata la persona più ringraziata e citata dai tifosi per la salvezza, assieme a Ferri e agli sponsor, perché?

"Questo mi lusinga e sono io che ringrazio loro per l’affetto. Credo che i tifosi hanno apprezzato dedizione, passione, tenacia, impegno economico e tempo dedicato al club"

E’ vero che ha seguìto la Primavera con l’intensità della prima squadra?

"Verissimo, il futuro del calcio a Pesaro sono i giovani e le infrastrutture per farli crescere, poi viene la prima squadra. Siamo partiti dalle infrastrutture con il project financing e il completamento dell’iter progettuale di Villa Fastiggi. Nel settore giovanile abbiamo cambiato tutto, squadra, addetti ai lavori, Accademy. I risultati stanno arrivando"

Sandreani resta? Chi vedremo della Primavera in rosa?

"Sono molto soddisfatto. Sandreani è una grande persona e un bravissimo professionista, lui sì ha alzato l’asticella assieme a staff e management. Stiamo valorizzando calciatori, stiamo facendo con il settore giovanile quello che vorrei fare per la prima squadra"

A Pesaro tra Vis e società minori finora è mancato feeling e si è pure litigato. Che fare?

"Sono qui per fare qualcosa di nuovo. Il calcio è impegno sociale e le società minori sono preziose per ciò che fanno. Vorrei che fossero dimenticati i dissapori del passato che con me non centrano. Vorrei costruire un rapporto nuovo che gratifichi il loro splendido lavoro di volontariato e il nostro lavoro di professionisti, nell’interesse della città e del territorio. Il calcio è bellezza. Sono pronto a incontrarle. Lavoriamo insieme per Pesaro. Il nuovo centro sportivo di Villa Fastiggi è per la Vis ma anche per i loro ragazzi"

In cinque dirette tra Sky e Rai, la Vis e i suoi sponsor Tecnoplast e Tomasucci hanno avuto visualizzazioni fino a punte di 98.000 spettatori con il Cesena...

"Questo è straordinario per i nostri sponsor che ringrazio di cuore, assieme a Diba e ad altri, per la vicinanza, e aumenta il loro valore. Chi investe nella Vis investe in un progetto giovane, sano, nella immagine sportiva della città e in una visibilità crescente per il loro marchio. Mi auguro che arrivino altri sponsor. Ci sono città più piccole di Pesaro che aiutano molto di più la loro squadra di calcio. Non chiediamo contributi a vuoto, ma passione e voglia di crescere con noi. Offriamo progetti e visibilità mediatica. Il nostro piano marketing è pieno di iniziative di cui parleremo. Pesaro gioca con tante città illustri del calcio italiano che in Tv vedono i nostri marchi"

I diritti Tv?

"Come Lega ci stiamo lavorando, la C ha potenzialità altissime per i nomi delle squadre in campo"

Servono più pesaresi in campo e nel club?

"Oggi abbiamo ragazzini pesaresi che giocano nelle giovanili del Fano o in altre città perché fino all’anno scorso il prodotto giovanile Vis non era riconosciuto. Ora le cose stanno cambiando. Invece il marketing sta lavorando sul concetto di pesaresità con Guerrino Amadori, pesarese doc con cui abbiamo tante iniziative ferme per Covid. Ma ripartiremo per lavorare sul concetto di identità, storia e pesaresità, che però non è vincolante per la prima squadra"

In che senso?

"Voglio professionisti, di qualsiasi città essi siano. Voglio uomini e calciatori altamente professionali. Se non siamo credibili e professionali non potremo mai convincere un talento pesarese a restare".

Presidente, avete cambiato cinque portieri quest’anno, come mai?

"Quest’anno abbiamo sofferto molto, è vero, e quello del portiere è stata l’origine dei nostri guai. Tutti parlano di portieri under, ma Puggioni era il nostro portiere, un grande portiere, che per una serie di motivi dipendenti dallo spogliatoio abbiamo dovuto allontanare. In questo senso alcuni nostri giocatori hanno avuto una grande responsabilità per i mancati risultati e anche per la scelta di dovere allontanare Puggioni la cui partenza ha aperto una falla. Comunque mi pare che abbiamo rimediato gestendoci in casa i nostri problemi, credo con coraggio, responsabilità, sacrificio, pagando di tasca nostra. Ora per la prima volta abbiamo la possibilità di riformare la Vis dalle ceneri, dalla base. Ho ereditato persone che non ho scelto io. Ora scelgo e decido io".

Avete sedici giocatori a contratto, quanti ne rimarranno?

"La nostra intenzione è di rifondare, ripartire, rinnovare. Non credo ne resteranno tanti"

Chi allenerà la Vis il prossimo anno e chi sarà il direttore sportivo?

"Non voglio anticipare nulla. Dico solo che abbiamo le idee molto chiare e che stiamo lavorando bene. Con il nuovo diesse stiamo sistemando aspetti burocratici. Fra una decina di giorni saprete tutto".

Sarete ancora legati alla Samp o ad altri club di A?

"Con la Samp resta stima e amicizia, ma la partnership era terminata già l’anno scorso. Saremo autonomi e artefici del nostro destino, ma avremo buoni rapporti con tutti".

Di Paola, che ha voluto lei, resta?

"Vorremmo trattenerlo per le sue doti umani e tecniche, ma capiamo che se arriveranno richieste da top club o serie B potrebbe andarsene. Come Voltan, anche lui veniva da un infortunio importante. Lo abbiamo rilanciato in un momento in cui nessuno credeva in lui. E’stata una mia scommessa vinta, l’ho portato io, ci ha ripagati"

Questione impianti, più difficile fare il Mose, la diga che protegge Venezia dall’acqua alta realizzata dalla sua Mati Group, o la cittadella dello sport a Pesaro dopo 70 anni di attesa?

"Più difficile il Mose. Per la cittadella dello sport sono ottimista. A Pesaro abbiamo, mi sento anche io un po’ pesarese, la fortuna di avere un’amministrazione lungimirante e che sa fare sistema e questo mi fa essere ottimista, mi fa investire. Conosciamo il project, portiamo il nostro know out e il Comune ha capito"

Vedere una partita al Benelli, tra spifferi e ombrelli pure in tribuna quando piove, d’inverno è come guardare le onde sul molo con il mare in tempesta. Diverse società di C pensano agli stadi modulari (a blocchi) ecosostenibili, coperti, economici e che abbattono la burocrazia, diventando luogo di aggregazione per famiglie e giovani tutta la settimana. Quando accadrà a Pesaro?

"Sfonda una porta aperta, questo è il futuro, come Lega stiamo incentivando le società anche ad intercettare fondi dal Pnrr. E’ nei miei pensieri. Ma prima Villa Fastiggi"

Quanto resterà alla Vis?

"Il programma è a medio-lungo termine. Vorrei conoscere altri imprenditori locali, confrontarmi, spiegare loro il progetto. Il calcio è amicizia, impresa, sfida. Spero che qualcuno mi faccia sentire ancora più pesarese. Avanti Vis"

Davide Eusebi