Rizzato dice stop e ringrazia la Vis "La mia carriera è iniziata qui"

Oltre cinquecento partite nei campionati di B e C "Pesaro resta la mia casa vorrei continuare nel calcio"

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Simone Rizzato ha detto addio al calcio giocato, a 40 anni e dopo oltre 500 presenze tra serie B e C. Il fisico è ancora scolpito. Segno del professionista che è stato. Un modello da seguire per tanti giovani. Un uomo prima che un calciatore.

In maglia Vis tre stagioni, dal 2001 al 2003 e quella del 20182019. Cosa ricorda con più gioia?

"La Vis è stata la mia prima e ultima squadra tra i professionisti. L’apertura e la chiusura della mia carriera, una pagina importante della mia vita. I ricordi più belli sono del secondo anno, quando passai a gennaio al Torino. Ma anche il girone d’andata con Colucci. Peccato per la flessione nel ritorno perché potevamo toglierci più soddisfazioni. C’era un grande entusiasmo".

Della stagione appena conclusasi cosa può dire della Vis?

"Sono contento che ancora oggi sia nei professionisti. Ha fatto un campionato importante, con squadre di blasone dove non è mai facile affrontare una stagione tranquilla. Peccato per l’ultima partita. Bene che partano i lavori a Villa Fastiggi, un segnale fondamentale per la società. Puntare sui giovani e sulle strutturale è la base per il futuro. Sarebbe bello che emergessero pesaresi, darebbero un senso d’appartenenza".

Ha giocato anche a Fano, Ancona e Gallo. Perché ha deciso di rimanere a vivere a Pesaro?

"Pesaro mi ha dato tanto e la ringrazio, Qui la qualità della vita è altissima e quando ti trovi bene in un posto la scelta viene da sola. Il senso d’appartenenza fa sempre la differenza. Nonostante per anni sia stato fuori, l’idea era sempre di tornare un giorno a Pesaro".

Qual è stato il momento più emozionante della sua carriera dove ha indossato maglie come quelle di Chievo, Reggina, Torino, Perugia, Trapani, Avellino e Catanzaro?

"Dico due partite. La finale playout Rimini-Ancona dove ci siamo salvati e la finale playoff Trapani-Pescara per andare in serie A. Avevo 34 anni, andò male, un sogno che non si è realizzato dopo una cavalcata pazzesca. La porterò sempre nel cuore".

In futuro vorrà rimanere nel mondo del calcio?

"Ho qualche mese per fare un po’ di valutazioni. Ancora me la sentivo di giocare, ho fatto 32 partite da 90 minuti al Gallo in Eccellenza. Ma è arrivato il momento giusto. Mi piacerebbe riprovare esperienze nel calcio professionistico, vengo da un anno da responsabile del settore giovanile del Gallo-Valfoglia. Spero che qualcosa si possa muovere".

Sulla sua pagina Facebook dice del calcio: ‘Per me non sei stato un semplice gioco ma sei stato la mia vita’. Rimpianti?

"No. Sono contento di quello che ho fatto, con serenità ho dato tutto. Sono sempre stato riservato e con i social avevo voglia di esprimere i miei sentimenti. Tanti ci vedono come calciatori e basta, che fanno la bella vita. Per me invece è stata piena di sacrifici, rinunce, passione e voglia di arrivare".

Nicholas Masetti