"Sono tornato. E voglio spingervi ai playoff"

Vuelle, Austin Daye finalmente in città: una lunga giornata tra documenti e visite, terminata al palasport per conoscere Repesa e i compagni

"Sono tornato. E voglio spingervi ai playoff"

"Sono tornato. E voglio spingervi ai playoff"

"I’m back", sono tornato. Bastano tre parole, pronunciate da Austin Daye appena sceso dall’aereo per gasare la piazza. Il cerbiattino aggiunge quello che tutti volevano sentire: "Ciao Pesaro, è bello essere di nuovo in Italia. Sono qui per fare tutto quello che posso per spingervi ai playoff, non vedo l’ora di dare il mio contributo alla squadra per fare tutto ciò che serve per vincere nelle prossime partite".

E’ stata una lunga giornata quella di ieri, scandita dai fusi orari, con uno scalo a Istanbul alle 2.40 di notte e lo sbarco in mattinata a Venezia dove a prenderlo c’erano Magnifico e il team manager, Matteo Magi. "Austin è molto carico, felicissimo e motivato" racconta Walter, che dopo essere stato compagno del papà ai tempi degli scudetti oggi sarà un suo dirigente. E si sente tutto il suo entusiasmo perché sette anni fa, quando il figlio di Darren vestì per la prima volta la maglia biancorossa, Magnifico non era ancora rientrato in società. "C’è un dettaglio che ci fa sentire fortunati – svela -: Austin mi ha raccontato che un paio di giorni dopo la sua firma con noi, un americano della squadra di Taipei si è infortunato: se fosse successo prima probabilmente non lo avrebbero lasciato andare". Ma dopo tanta sfortuna era ora che la ruota girasse a favore della Vuelle.

Una volta arrivati in città il giocatore ha posato i bagagli all’Hotel Flaminio e poco dopo era già con il diesse Cioppi a sbrigare le procedure per il permesso di cittadinanza, quindi a Fisioclinics per le visite mediche di rito con il dottor Benelli. Nemmeno un riposino – in questi casi per tuffarsi fra le braccia di Morfeo bisogna aspettare che arrivi la notte per non peggiorare le cose - e via in sede per firmare la documentazione necessaria al tesseramento. Non era mai stato nel palazzo di via Bertozzini, l’ultima volta che aveva giocato qui la sede era in via Ascoli Piceno, per cui dopo aver abbracciato Ario Costa si è soffermato davanti alle foto che ritraggono il suo babbo e lo scatto della stretta di mano con il presidente ha voluto farla proprio lì: "Poi abbiamo chiamato Darren - racconta Costa -, l’ho sentito strafelice, ora vuole venire assolutamente a Pesaro per vederlo giocare con la maglia che entrambi amano".

Una trattativa chiusa in pochi giorni, quella con Austin: "Quando lo abbiamo sentito la prima volta è stato subito attratto dalla proposta, ci ha detto se riesco a liberarmi vengo volentieri. Devo anche dire che ha lasciato sul tavolo una cifra importante per accordarsi con noi". Alle 17.30 ultima tappa della giornata al palasport per conoscere coach Repesa, la squadra e seguire poi l’amichevole contro Rimini per capire meglio le caratteristiche dei suoi nuovi compagni, con cui da oggi inizierà ad allenarsi. Essendo occupata la maglia n.9, che era di suo padre, ha scelto il 23, ma non in onore di Jordan: pare che dietro ci sia una combinazione di cifre legate alla grande Scavolini. Lo svelerà lui stesso alla presentazione ufficiale, che la società annuncia in giornata.

Elisabetta Ferri