Una Vuelle menomata cede solo nel finale

Al torneo di Jesolo Pesaro, senza due stranieri, tiene botta contro una Treviso al gran completo fino a che Totè deve uscire per falli

Una Vuelle menomata cede solo nel finale
Una Vuelle menomata cede solo nel finale

Carpegna Prosciutto

93

Nutribullet

99

CARPEGNA PROSCIUTTO: McCallum 15, Bluiett 14, Visconti 11, Ford 11, Maretto 2, Tambone 14, Stazzonelli 4, Mazzola 12, Fainke, Totè 10. All. Buscaglia.

NUTRIBULLET TREVISO: Bowman 20, Booker 6, Zanelli 3, Harrison 16, Torresani, Faggian 5, Young 25, Scandiuzzi, Mezzanotte 8, Allen 6, Camara ne, Paulicap 10. All. Vitucci.

Arbitri: Bortolotto, Bastianello e Rodi.

Note - Parziali: 22-22, 46-50, 73-69. Tiri liberi: Pesaro 1517, Treviso 812. Tiri da 3 punti: Pesaro 1327, Treviso 1641. Rimbalzi: Pesaro 32, Treviso 42. Usciti per falli: Totè e Allen. Spettatori: 1.000.

Una Vuelle tenace, ancora senza due stranieri - Bamforth e Schilling - tiene testa fino all’ultimo a Treviso, che invece di americani ne schiera sei. Uno dei quali, Bowman, autore di un gran rientro pur con la maschera protettiva. La differenza la fa il ritmo che il play di Vitucci impone al match, con la Carpegna Prosciutto che si adatta a giocare una partita quasi contro natura per quello che aveva mostrato finora in precampionato. Aver segnato 93 punti senza Bamforth, che sarà il punto di riferimento in attacco, forse è un buon segno; ma averne subiti 99 non rientra di sicuro nello stile che Buscaglia vuole imprimere alla sua creatura. Comunque, è bene saper giocare in tutte le situazioni tattiche e la Vuelle ci ha provato.

Si comincia con Stazzonelli in quintetto, il ragazzo tenta ma trova solo il ferro, fino a che rompe il ghiaccio dalla lunetta. Si soffre a rimbalzo, come sempre, dove Paulicap ha un’esplosività importante a dispetto della stazza (2.02) e contro di lui Mazzola soffre anche di più, due falli commessi in un amen. Treviso tiene il pallino ma sull’11-15 c’è una reazione che arriva dall’arco con una serie di bombe, una di Mazzola e due di fila di Visconti che prima impatta (17-17) e poi sorpassa. Negli ultimi 30’’ del 1° quarto, finito in perfetto equilibrio, Buscaglia getta nella mischia Fainke e Maretto e li lascia in campo anche nei primi 3’ del secondo quarto, dimostrando coraggio nel far giocare i suoi ragazzini. Il 2° periodo è il migliore dei biancorossi, che al 13’ allungano sul 30-25 con un Tambone sempre positivo nelle sue iniziative. Rientrano McCallum per Maretto e Ford per Fainke ma qualcosa s’inceppa e Treviso fa un break di 11-2. Buscaglia chiama subito timeout. E’ sempre Tambone a togliere le castagne dal fuoco, prima segnando e poi rubando palla per lanciare Mazzola in transizione (36-37 al 16’). Pesaro ritrova smalto e con un recupero di Ford allunga (47-41) prima dell’intervallo.

La ripresa è più complicata: la Nutribullet apre i giochi con un parziale di 9-1 che annichilisce Pesaro (51-55); la tripla di McCallum spezza il digiuno ma Harrison è una sentenza dall’arco. Una difesa troppo morbida rispetto al solito permette alla band di Vitucci di segnare 17 punti in meno di 5’ e i falli di Totè, che brucia il 4° su rimbalzo offensivo di Mezzanotte, costringe Buscaglia a toglierlo nel finale del terzo quarto e a fare a meno di lui per quasi tutto il quarto periodo. Chiaramente diventa difficile presidiare il proprio tabellone senza un pivot di ruolo, Ford e Mazzola si sbattono ma i rimbalzi offensivi concessi sono troppi (addirittura 17) e pesano sull’andamento del match, con Treviso che prende il largo (78-86) quando mancano 5’ alla fine. Qui però c’è una reazione interessante, fatta di nervi e cuore, con alcuni recuperi difensivi che fruttano triple sul ribaltamento per Mazzola e Ford fino all’insperato aggancio (86-86 al 36’) con un break di 8-0. Buscaglia rimette dentro Totè che però commette subito il 5° fallo e a quel punto Pesaro non ne ha più. Evita però a Treviso sia di valicare quota 100 sia di allargare la forbice che era arrivata a +11 (88-99). Due liberi del capitano e la tripla di Visconti ricuciono orgogliosamente lo strappo.

Elisabetta Ferri