"Vis, io lotto per la vita La squadra lotti per noi"

Roberto Bizzocchi, fondatore degli ultras: "Combatto contro la malattia vorrei trasferire alla squadra tutta la passione dei tifosi per questi colori"

Sarà un derby senza tifosi, ma non per questo senza tifo. Sponda biancorossa, la passione corre per telefono che squilla ieri mattina attorno alle 11. E’ Roberto Bizzocchi, fondatore degli ultras della Vis, già copresidente e sponsor del calcio femminile.

Bizzocchi, come va?

"Male, molto male"

Come mai? (Piange)

"Sono qui a letto, con due flebo, sto lottando per vivere, ho concluso il ciclo di chemio, è durissima, ho perso tanti chili"

Coraggio, Roberto, come sta vivendo questa vigilia del derby con la Vis?

"Ho chiamato per questo, per dire che sto soffrendo tanto in questo periodo della mia vita, ma che non mollo, perché sono ancora un capo ultras. Il mio cuore è biancorosso, la Vis per me è il massimo, e vorrei dire alla squadra tante cose dal mio letto di sofferenza"

Quali? Dica pure..

"Vorrei trasferire alla squadra il mio spirito, lo spirito di una tifoseria abituata a ogni avversità, ma che non molla mai, ma proprio mai. Vorrei dire ai giocatori che io lotto per la vita e loro devono lottare per questi colori con la stessa tigna che abbiamo noi, tifosi impagabili. Sapeste quanti tifosi mi chiamano ogni giorno per farmi coraggio, questo mi dà tanta forza. Credo che poche tifoserie come la nostra abbiamo gente così attaccata ai colori. Vorrei che l’avessero anche i giocatori tanta affezione per il nostro club che ha 120 anni e che giocassero un grande derby per me e per noi"

Cosa prevede?

"Ora siamo quadrati e se facciamo la prestazione possiamo farcela. L’importante è portare via almeno un punto ma possiamo anche fare di più"

Che ricordo evoca questa partita per lei?

"Tanti, uno su tutti. Quella volta che mio padre era al Mancini, allora Borgo Metauro, per vedere un Fano-Vis negli anni ’60 al solito molto sentito, era seduto in tribuna e io al suo fianco, ragazzino. A un certo punto un tifoso di Fano, un vigile urbano, disse a mio babbo che doveva stare zitto perché non era a Pesaro, ma a Fano. Lui gli allungò uno schiaffo. Io rimasi sconcertato. Non fu un gesto piacevole, ma non c’era cattiveria. Allora il calcio era fatto così: acqua e sapone"

Più visto il presidente Bosco?

"No, ma vorrei dirgli alcune cose"

Prego

"Vorrei ringraziarlo a nome di tutta la tifoseria e di tutta la città per quello che sta facendo, per la passione e gli investimenti. E pazienza se qualche errore è stato fatto, ma l’importante è farne tesoro. Vorrei dirgli che negli anni ’80 sono venuti a Pesaro due tecnici come il direttore sportivo Margelloni e l’allenatore Nicoletti che non erano nessuno, ma che avevano competenza, passione e desiderio di lavorare per il bene del club. Per il futuro cerchi gente che ha fame, umile, capace, che lo aiuti a spendere bene i suoi investimenti e faccia il bene della Vis. E vorrei ringraziare anche gli sponsor, Tecnoplast e Tomasucci in particolare, sperando che altri se ne aggiungano. Abbiamo avuto sei dirette nazionali quest’anno, una grande visibilità"

A proposito, vedrà il derby in Tv? (Piange)

"Non so se avrò la forza, ma la sciarpa è sul mio letto, forza Vis"

d.e.