Pesaro, 16 marzo 2010 - "Esaurito e facile ai cambi di umore". Così Martina Guiggi, capitano della Scavolini, descrive Angelo Vercesi, esonerato dal club bicampione d’Italia senza apparente motivo. E invece le motivazioni, secondo l’azzurra, ci sono eccome, fin qui mascherate per il bene della squadra e con la speranza che qualcosa si potesse ancora salvare.

 

Martina, puoi svelarci i retroscena?

"Non tutti, perchè noi non siamo come lui che ha sparato a zero senza cognizione di causa".

Siete state voi a silurarlo...

"Noi non avremmo mai preso una decisione così dolorosa, ma i dirigenti che seguono tutti i giorni gli allenamenti hanno capito che dopo tre mesi era ora di intervenire".

Quindi?

"Ci hanno convocato e ognuna di noi ha espresso le sue ragioni, non è vero che alcune hanno aizzato le altre contro di lui. Tutte eravamo ormai arrivate a un punto di rottura".

Cosa ha combinato Vercesi di così grave?

"Rispettate per favore le situazioni private, ma vi posso assicurare che non è un martire come invece si è dipinto con voi giornalisti. Lui si è pianto addosso, noi non vogliamo parlare, siamo superiori. Ma se aprissimo i nostri cuori, la situazione si capovolgerebbe in due secondi, credetemi".

Da quando il rapporto ha iniziato a deteriorarsi?

"Da subito, da quando è tornato a settembre. Abbiamo cercato di sopportare, ma ogni volta c’era un problema con una ragazza diversa, si viveva lo stress in campo. Avevamo perso la voglia di allenarci, c’era caos tecnico e mancanza di fiducia. Se non hai più stima di chi ti deve guidare, è finita".

E la filosofia brasiliana?

"L’equilibrio si è rotto. Angelo purtroppo è esaurito, i nervi non gli hanno più retto. Ci dispiace moltissimo. Due anni fa era diverso, poi con il ritorno di Zé Roberto a primo allenatore, per lui è stata dura tornare a ricoprire il ruolo di fisoterapista ed è andato in crisi".

Le voci di certe storie d’amore tra lui e le giocatrici?

"No, non è vero niente".

Di sesso?

"Magari fosse quello...".

Dall’esterno però è difficile capire...

"Un giorno faceva l’amico, un altro era distaccato e arrabbiato solo perchè non gli avevi dato un cinque o perchè non ti eri confidata con lui".

Allora la Scavolini dei sorrisi e degli abbracci è un bluff?

"Quest’anno sì, anche quando vincevamo c’erano tensioni, non ci divertivamo più, non c’era più lo spirito giusto. Abbiamo finto di essere felici".

Ma le pizze e la Spa insieme, la famiglia allargata?

"Non è vero niente, quest’anno la pizza se la mangiava da solo".