Vuelle, a Milano serve almeno l’orgoglio

I campioni d’Italia feriti e reduci da quattro ko di fila, non si faranno certo trovare distratti. Rimbalzi e palle perse da controllare

Vuelle, a Milano serve almeno l’orgoglio

Vuelle, a Milano serve almeno l’orgoglio

È la partita più difficile dell’anno sul campo, ma psicologicamente è forse la più facile. Sfidare Milano campione d’Italia in casa sua toglie pressione dalle spalle dei biancorossi e regala a Delfino e compagni l’occasione di tirare fuori magari una prestazione orgogliosa, senza che nessuno pretenda un risultato clamoroso. Non si può nemmeno sperare di cogliere l’Olimpia distratta, visto che l’Armani è reduce da 4 sconfitte di fila, tre delle quali in campionato (nessun’altro ha fatto così male nelle ultime tre giornate) e non può permettersi altri passi falsi. Questa sera, intanto, la formazione lombarda scende in campo in Eurolega contro il Barcellona, ormai senza obiettivi visto che i playoff sono sfumati e l’avventura europea è giunta al capolinea. Messina potrebbe approfittarne per far riprendere ritmo ai giocatori che sono rientrati da poco dai loro infortuni, come Shields, Hall e Pangos, pedine fondamentali in vista dei playoff dove Milano andrà a caccia dello scudetto per raddrizzare la stagione. L’unico assente il giorno di Pasqua contro la Vuelle sarà Biligha, ancora ai box, in forse Datome che si è rifatto male alla caviglia nell’ultima partita di campionato. Contro Venezia sono rimasti fuori Baron, Luwawu-Cabarrot e Davies, oltre a Thomas e Mitrou-Long.

Pesaro ha avuto Daye influenzato, peccato perché Austin è quello che ha maggiori necessità di allenarsi per ritrovare un stato di forma che gli consenta di aiutare la squadra come si sperava: si vedrà quindi all’ultimo momento chi rimarà ai box. Per la Vuelle i fattori più importante in questo match sono quelli elencati da Tambone sulle nostre colonne ieri l’altro: ritrovare coesione, giocare l’uno per l’altro, crederci ancora, insomma dimostrare di essere vivi, proprio quando tutti ormai ti danno per morto. Naturalmente una delle chiavi è la battaglia a rimbalzo, statistica dove l’Armani occupa il quarto posto mentre la Vuelle è penultima, quindi i lunghi saranno chiamati a un super lavoro ma tutta la squadra dovrà lavorare sul tagliafuori per dare una mano. Se poi la difesa di Trento ha fatto soffrire la Vuelle, è facile immaginare che contro quella di Milano, abituata ai contatti duri di Eurolega, sarà anche peggio. Meglio arrivarci preparati, evitando inutile lamentele con gli arbitri e uniformandosi casomai al metro concesso, come i biancorossi hanno saputo fare benissimo nell’ultimo quarto con Brescia. Nei falli subìti la Vuelle è quinta in serie A, poi però se si guadagnano dalla lunetta bisogna cercare di essere più precisi.

Per sperare di giocarsela ci vorrebbe una di quelle prestazioni da tre punti della prima parte di campionato, dove tutti i tiratori la mettevano ad occhi chiusi dall’arco: questo aiuterebbe ad aprire l’area per eventuali servizi dentro ai lunghi e ai mezzi lunghi di Repesa. Bisognerà fare attenzione alle palle perse, dove fra l’altro la Carpegna Prosciutto si comporta benino - è la quinta a sprecare di meno in serie A - per non concedere canestri facili in contropiede agli avversari. Milano già è terza nel totale tiri, oltre che nei liberi, e non ha bisogno di ulteriori regali. Quest’anno sin qui è mancato l’acuto contro una big, sarebbe fantastico trovarlo proprio adesso che la squadra ha così bisogno di ritrovare fiducia nei suoi mezzi. Ma anche una prestazione all’altezza sarebbe già una bella iniezione di autostima.

Elisabetta Ferri