Vuelle, a Sassari un’altra battaglia di tattica

Anche Bucchi, come Ramagli, ama le trappole. Serviranno pazienza e buone letture, oltre ad una difesa aggressiva sui tiratori sardi

Vuelle, a Sassari un’altra battaglia di tattica

Vuelle, a Sassari un’altra battaglia di tattica

La Vuelle vola oggi verso la Sardegna con l’intenzione di interrompere una tradizione negativa che dura da sempre sul parquet del Palaserradimigni. Il Banco, partito ad handicap con un americano subito tagliato, non sta vivendo una stagione brillante, ma sembra in ripresa anche se viene da una sconfitta a Napoli che ha interrotto una sequenza positiva di due vittorie. Un avversario che dispone comunque di un buon roster, con giocatori italiani esperti e diverse conferme fra gli stranieri che dunque sanno già come funziona la pallacanestro dalle nostre parti. La Carpegna Prosciutto viene da un successo sofferto ma prezioso che l’ha mantenuta al quarto posto, ma già stasera potrebbe essere riacciuffata da Varese, che ospita Brescia, mentre nell’altro anticipo si affrontano Scafati e Venezia, due formazioni che sgomitano per scalare la classifica.

Il girone di ritorno è sempre più complicato dell’andata perché si sono assestati i valori e i giocatori nuovi per il nostro campionato, che avevano sorpreso inizialmente, sono stati scoutizzati ed oggi sono guardati a vista per cui le tattiche cominciano a fare il loro effetto. Per far valere le proprie qualità bisogna alzare il livello e l’esempio la Vuelle ce l’ha in casa con Abdur-Rahkman, capace ancora di folate irresistibili ma sempre raddoppiato e meno libero di cavalcare le praterie, come faceva nelle prime partite. Mars è andato sempre in doppia cifra, ma l’ultima volta che è arrivato al ventello è stato con la Virtus, dunque un mese fa. A proposito di americani, ci sembra invece maturato Chetaham, che ha imparato ad alternare i suoi tiri dalla sonosfera con altre soluzioni più vicine a canestro dove la sua stazza, seppur non molto atletica, può dare fastidio. Ci sembra cresciuto anche il suo desiderio di lottare, tanto da risultare oggi il miglior rimbalzista della squadra con 6,3 (ma sono stati 8 nell’ultima battaglia contro Verona).

La partita contro la Dinamo, prima in serie A sia negli assist (19,8 di media smazzati) che nel tiro da tre punti (dove tira col 40%), si giocherà molto sulla capacità di difendere con aggressività per impedire tiri comodi o passaggi facili. Per cui, nonostante Pesaro sia la seconda squadra più prolifica del torneo, è sempre nella propria metà campo che si possono costruire dei vantaggi, specie in trasferta dove far esaltare la squadra di casa, e di conseguenza anche il pubblico, è sempre un guaio. Mentre in fase offensiva serviranno pazienza e buone letture perché anche Piero Bucchi, come Ramagli, è un allenatore molto tattico per cui è prevedibile che dissemini di trappole la strada dei biancorossi. Intanto, è cambiato uno dei fischietti della terna designata per il match: non ci sarà più Lo Guzzo di Pisa, sostituito da Giovannetti di Terni, che dirigerà la gara insieme a Baldini di Firenze e Bartolomeo di Lecce.

Elisabetta Ferri