Vuelle, alla fine vince la tenacia Tyler Cain alla corte biancorossa

Dopo settimane di trattative, Pesaro conquista il pivot. Oggi dovrebbe ufficializzare il suo arrivo.

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Chi la dura la vince. Dopo settimane serrate di trattative la Vuelle ha finalmente in pugno il pivot che voleva e oggi dovrebbe ufficializzare il suo arrivo. Ieri si è sbloccata definitivamente la telenovela legata a Tyler Cain, con l’accordo trovato fra il suo procuratore e Brescia per liberarlo dal vincolo che lo legava anche per la prossima stagione alla Leonessa. Dove, però, avrebbe fatto lo straniero di coppa, cosa non gradita al giocatore, che voleva assolutamente indossare la maglia della Carpegna Prosciutto in cui avrà un ruolo centrale. Sarà uno dei tre vertici del triangolo illustrato da Repesa il giorno della sua presentazione: il coach croato aveva detto che la società avrebbe investito le risorse maggiori su play, guardia e pivot "perché in una squadra, se si vuole che funzioni, servono delle gerarchie".

Così, accanto a Massenat e Cain, i tifosi aspettano di scoprire chi sarà il timoniere della barca. Il basket evolve, sono mutate sia la fisicità che la velocità degli atleti, ma chi ha un buon play a dirigere le operazioni ha molte più possibilità di disputare una bella stagione.

Sul perché la Vuelle abbia insistito tanto per avere Cain al centro dell’area è significativa la descrizione che di lui fa Giacomo Baioni, vice di Esposito, che sicuramente ci avrà messo del suo per spingerlo verso Pesaro visto l’affetto che nutre per il club che l’ha formato come tecnico. "Tyler è una persona speciale, ragazzo d’oro, di principi, educatissimo, solido" premette Baio, il che non guasta mai. Poi passa a illustrarne le caratteristiche tecniche, molte delle quali possono sfuggire a chi guarda le partite dalla tribuna, ma che per un allenatore sono preziose: "Difensivamente, al di là della taglia, è il miglior lungo sul pick and roll che abbia mai avuto: riesce ad applicarsi con efficacia su tutte le difese base possibili, estremamente attento, grande professionista, qualsiasi cosa gli chiedi cerca di correggerla e farla, con successo. Ha un’intelligenza e un tempo sul guidare la difesa di altissimo livello - sottolinea Baioni -. Nonostante i pochi centimetri è un eccellente rimbalzista perché sa usare il corpo, soprattutto in situazioni dinamiche, dov’è bravo a capire le parabole della palla. Dal punto di vista offensivo non è un giocatore statico, ha capacità di adattare gli angoli di blocco a seconda di come glielo chiedi, bravissimo a rollare, abile a prendere e passare. Non ha tiro, ma conclusioni ravvicinate, non è un verticale ma giocatore di pavimento. Caratterialmente, poi, è duro come il cemento armato: ci gode a darle, le prende e non dice una parola".

Adesso bisogna decidere chi sarà il suo alter ego. Alcune voci sussurrano che Pesaro potrebbe anche puntare su un’accoppiata italiana in regia formata da Baldasso-Filloy o Baldasso-Poeta, un giovane e un veterano del ruolo, per poter piazzare un altro lungo americano nel pacchetto a dar manforte non solo a Cain, ma anche a Filipovity e Zanotti. Vedremo come deciderà di muoversi lo staff sulle ultime, decisive, operazioni per completare il puzzle.

Elisabetta Ferri