Vuelle, bella squadra: ma vederla è difficile

Tifosi sconcertati: causa Covid, fino al 15 ottobre Vitrifrigo forse chiuso. E non si sa neanche quanta gente potrà accedere, quando riapre.

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"Incredibile, proprio quest’anno che c’è la squadra, non possiamo entrare". E’ il ritornello che circola da qualche giorno nell’ambiente della tifoseria biancorossa: la Vuelle, con l’arrivo di Tyler Cain sotto i tabelloni, sta allestendo un roster interessante, sicuramente più esperto di quello delle ultime tribolate stagioni. E la presenza di uno stratega come Repesa sulla panchina regala ulteriore fiducia rispetto alla qualità del gioco che la sua truppa saprà esprimere sul campo. Per questo sale la curiosità di sapere come sarà impostata la campagna abbonamenti e quanti posti ci saranno a disposizione alla Vitrifrigo Arena una volta che sarà consentito l’ingresso nei palasport.

La decisione del governo di prorogare lo stato di emergenza fino al 15 ottobre sembra porre un veto all’apertura delle porte sino a quella data. Tenuto conto che l’inizio di campionato è fissato al 27 settembre, sarebbero tre le domeniche senza tifosi sugli spalti. Ovvio che tutti i club sperano di giocare almeno un paio di gare in trasferta sulle prime tre giornate, in modo da salvaguardare il più possibile le partite casalinghe. Che, con 16 squadre confermate al via - Roma pare aver trovato le risorse sul filo di lana, ma in ogni caso al suo posto ci sarebbe Torino – sono 15. Una volta che sarà possibile aprire le porte agli spettatori bisognerà stabilire la capienze degli impianti: sarà il 50% dei posti disponibili oppure conterà il distanziamento fra le persone? Nel primo caso, Pesaro avrebbe 5.000 posti, nel secondo circa 3.000. Che non basterebbero però a coprire la quota abbonati. Un bel rebus, ma non solo per la Vuelle. Chi ha palasport piccoli come Venezia, Brindisi, Trento e Cremona è nei guai. Per questo Reggio Emilia ha deciso di trasferirsi a Casalecchio. Intanto ieri il Comitato 4.0 di cui fa parte anche la Lega Basket, ha incontrato il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora. Al centro del confronto le misure per sostenere le migliaia di società la cui iscrizione alla prossima stagione è a rischio a causa dei mancati flussi dal botteghino e dalle sponsorizzazioni. A tal proposito, Spadafora ha dato un segnale positivo ribadendo che il credito di imposta è la misura prioritaria da inserire nel decreto che vedrà la luce la prossima settimana. Si è poi parlato della riapertura degli impianti sportivi al pubblico, dell’applicazione dei protocolli sanitari, della gestione della quarantena per gli atleti che provengono dall’estero, delle modalità di gestione dei ritiri e degli allenamenti. Il Ministro si è detto fiducioso che nel prossimo Dpcm si possano introdurre allentamenti sui protocolli di quarantena.

Elisabetta Ferri