Vuelle, è finita: ma è stato uno spettacolo

Biancorossi ad altezza Virtus per un tempo, poi Bologna chiude i conti e la serie play-off sul 3-0. Pesaro fischia il suo Hackett

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Carpegna Prosciutto

55

Segafredo Bologna

75

CARPEGNA PROSCIUTTO : Mejeris 7, Moretti 7, Tambone 7, Stazzonelli, Lamb 15, Camara, Dia ne, Zanotti 2, Sanford 4, Demetrio ne, Delfino 5, Jones 8. All. Banchi.

SEGAFREDO BOLOGNA: Tessitori 4, Cordinier 6, Mannion, Belinelli 11, Pajola 3, Alibegovic 9, Hervey 7, Ruzzier ne, Jaiteh 15, Hackett 12, Sampson, Weems 8. All. Scariolo.

Arbitri: Sahin, Baldini e Bongiorni.

NOTE – Parziali: 19-21, 35-35, 45-59. Tiri liberi: Pesaro 810, Bologna 1520. Tiri da tre punti: Pesaro 525, Bologna 824. Rimbalzi: Pesaro 32, Bologna 46. Assist: Pesaro 11, Bologna 15. Fallo tecnico a Banchi. Spettatori: 5.859. Incasso: 78.331 euro.

Signori, i playoff. Sono già finiti, ma sono stati bellissimi. In campo volano botte, sugli spalti la torcida biancorossa infiamma il match e la marcatura aggressiva di Hackett su Moretti, che vola oltre i tabelloni pubblicitari costa a Daniel i primi fischi dai suoi concittadini. L’inizio è tremendo: 8-0 Virtus con due triple a segno. Ma la Vuelle non demorde, la palla recuperata da Moretti che lancia Mejeris a schiacciare sotto la curva ridà respiro al palas e fa entrare in partita la squadra (7-8 al 3’). Ecco Lamb, che ha aggiustato la mira: tutto quello che tira finisce dentro, è la magia dei tiratori che hanno le loro serate e quando mette il gioco da quattro punti cadendo a terra viene giù il palazzo (26-21 al 12’). Nel 2° quarto, vista la sofferenza di Moretti contro i fisicacci bianconeri, Banchi consegna la regia a Tambone che risponde alla grande sui due lati del campo. Paradossalmente, la Vuelle vive il momento migliore senza Jones, che rifiata in panca, mentre un quintetto più agile prende il volo (29-23 al 13’). Ma quando Scariolo reinserisce Hackett, la Virtus ritrova ordine e fa arrivare la palla dove fa male: dentro l’area. Jaiteh ne mette quattro di fila e impatta la gara prima dell’intervallo. Siparietto curioso: al 15’ Sanford rientra negli spogliatoi a cambiare le scarpe e quando rientra segna subito. La speranza è di tenere botta per giocarsi la ripresa alla pari come i primi 20’. Ma non è così: come d’abitudine, la Virtus alza il muro dopo il passaggio in spogliatoio e l’attacco biancorosso s’inceppa perché da fuori le polveri adesso sono improvvisamente bagnate e non filtrano più palloni dentro. Tambone tiene in scia la squadra (41-47 al 26’), di Moretti l’ultimo sussulto (44-51 al 27’) poi lo sfondamento di Mejeris e il fallo sul tiro da tre di Belinelli che provoca l’ira di Banchi – e il fallo tecnico – scavano il break (45-53) dal quale la Vuelle non riuscirà più a risalire.

Il quarto periodo è un monologo ospite anche perché Jones dopo un colpo preso non riesce più ad avere gli appoggi giusti per saltare e Pesaro perde il suo totem; ma anche gli altri non hanno più gambe, sono tanti gli appoggi falliti da sotto di un soffio. Comprensibile, perché un roster così corto non può reggere tre partite di questa intensità in cinque giorni. La speranza di tutti è che la società possa migliorarlo la prossima stagione, con Banchi sulla tolda di comando. Il coach si è goduto l’applauso infinito al centro del campo, dopo la sirena: e chissà che non l’abbia colpito al cuore.

Elisabetta Ferri