Vuelle, finale Magnifico: "Siamo tornati"

L’ex campione: "Stavolta abbiamo chiuso in crescendo, solo Bianchini ha avuto un riconoscimento dal pubblico come Banchi"

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Le cabale si svelano a fine stagione. Magnifico, ora ce lo dice perché Delfino la sbatacchiava a fine partita?

"E’ merito di una giacca verde che indossavo durante una trasferta. Carlos mi ha apostrofato dicendomi: lo sai che quella si concede ai vincitori del più importante torneo di golf al mondo? Così a fine partita è venuto da me e dopo avermi abbracciato mi ha fatto quel gesto, che si è ripetuto ad ogni trasferta, perché ogni volta che la mettevo abbiamo vinto, compreso Trento e Napoli, le più importanti dell’anno. La giacca verde ha 5 su 5".

Come mai non la indossava a Bologna, allora?

"Non volevo rovinare la cabala – sorride –. Sapevo che l’impresa era impossibile, anche se garauno c’è mancato poco che la portiamo a casa".

Non si può dire che Walter non porti fortuna: il suo rientro è coinciso con le stagioni migliori di questo decennio…

"Se ho portato fortuna son contento, ma la società ha fatto degli sforzi nelle ultime due stagioni. E se l’anno scorso dopo le Final Eight ci siamo sgonfiati, quest’anno c’è stata una progressione bellissima, la squadra giocava sempre meglio, in un susseguirsi di emozioni incredibili: centrare la salvezza con un canestro all’ultimo secondo e i playoff con un tap-in sulla sirena non capita tutti i giorni".

Qual è l’immagine che ricorderà di quest’annata straordinaria?

"La squadra al centro del campo che non vuol saperne di rientrare negli spogliatoi e il pubblico assiepato attorno al campo che non vuole uscire dal palazzo. Un feeling pazzesco, nato dal riconoscimento del lavoro svolto dai ragazzi da parte del pubblico. Essere osannati uscendo 3-0 significa che tutti hanno capito che la squadra ha dato tutto quanto aveva, giocando alla pari con la Virtus finché le energie lo hanno consentito, senza essere schiacciati né dal punto di vista tecnico né tattico".

Delfino ha già dato appuntamento al prossimo anno: che dire?

"Che sono felice di averlo ancora come faro e punto di riferimento della nostra squadra, è un simbolo che ci rappresenta e lo stimo profondamente. Anch’io ho finito a 40 anni come capitano e quest’esperienza ci accomuna".

Quanto sarebbe importante rivederne altri al suo fianco?

"Avere il maggior numero di giocatori possibili confermati significherebbe ripartire da una base, da un gruppo già affiatato e la crescita della squadra potrebbe avvenire in modo più rapido. Sono stato un atleta e so che sentirsi bene in un posto e sentirsi amati può avere un peso nelle scelte, al di là del fattore economico, chiaramente importante. Quindi spero che l’enfasi con cui hanno vissuto in città questo finale di stagione ci aiuti".

E Banchi?

"Il suo stato d’animo di partenza non era certo quello con cui ha terminato. A chi gli chiedeva chi te l’ha fatto fare, e se lo sarà chiesto anche lui nelle prime settimane, ha risposto il campo. Ha trasformato la squadra con le sue grandi capacità ed era felice di aver risvegliato la passione della città. Forse solo Bianchini ha avuto lo stesso riconoscimento da parte della gente e non credo che trascurerà quest’aspetto".

La ciliegina sulla torta?

"La presenza di Valentino Rossi, che ha impreziosito la nostra ultima partita. Non era mai venuto prima, ci ha reso felici".

Elisabetta Ferri