"Vuelle, il futuro è programmare in anticipo"

Franco Arceci, presidente del Consorzio, guarda già avanti: "Il biennale ai cinque italiani è stato il segnale della nuova volontà"

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Anni coi denti stretti, a tirare la carretta, e all’improvviso l’orizzonte cestistico brilla. Franco Arceci, subentrato in estate alla presidenza del Consorzio, vive una stagione bellissima ma non dimentica l’eredità raccolta e vorrebbe già guardare avanti per non vivere più alla giornata come in passato.

"Si sono create le condizioni migliori e l’esperienza è indubbiamente entusiasmante - dice -. Questo grazie anche alla fatica sopportata in precedenza: Luciano Amadori, che mi ha passato il testimone, ha fatto un lavoro straordinario consentendo alla società di rimanere in piedi in momenti pesanti e complicati, senza disavanzi. Lui e Costa hanno tenuto duro e adesso il Consorzio è una struttura che potrà rimanere per sempre al fianco del club, anche se un giorno dovesse arrivare un proprietario".

Arceci sogna di impostare un programma in anticipo rispetto ai tempi, senza aspettare fine stagione: "Oggi abbiamo circa cento aziende, fra consorziati e sponsor, che girano attorno alla Vuelle. Vogliamo iniziare ad avere un progetto che guardi al futuro e non si fermi al singolo campionato: cinque giocatori italiani con biennali dimostrano che abbiamo cominciato a farlo ma per programmare a medio termine servono altre risorse. Vogliamo cercare di essere più imprenditoriali ma per fare i milioni ne servono tante".

Intanto, Arceci è soddisfatto del bell’ambiente ricreatosi che prima le polemiche e poi il Covid avevano spento: "Tutte le componenti sono finalmente unite: giocatori, staff, dirigenza, sponsor e pubblico. Ovviamente le vittorie incidono, ma fare in modo che tutto vada bene è il lavoro che si fa dietro le quinte per creare quest’ambiente positivo, per cui tutti hanno dei meriti. Così si è recuperato il piacere di andare al palasport, risentire i cori e il tifo è fantastico. E anche in questo caso: contano i risultati ma pure l’atteggiamento dei giocatori, la loro grinta, l’attaccamento alla maglia, tutte cose che i tifosi apprezzano. Ora teniamo la testa sulle spalle ma ci sono tutti i presupposti per approdare alle Final Eight, che potrebbero portare ulteriore visibilità e soddisfazione per gli sponsor".

Lunedì prossimo la cena di Natale, sperando di festeggiare un altro successo: "Stiamo puntando a fare più incontri possibili sui luoghi di lavoro: dopo il workshop da Della Chiara saremo ospiti di Vitri. Mentre la Banca di Pesaro ha scelto l’hospitality del palas per la sua festa degli auguri. Ieri eravamo all’inaugurazione di Alpitour con Repesa e due giocatori. Cerchiamo di dare più rilievo possibile al rapporto fra il club e le aziende che lo sostengono".

Non dimentica il coach, per il quale si è battuto in estate perché tornasse sulla panchina: "Un plauso speciale a Repesa, un grande allenatore che ci sta regalando bel gioco oltre alle vittorie. Farlo rimanere con noi il più a lungo possibile è un altro obiettivo, lui scherza e mi dice sempre ’mi devi curare di più’ e una delle cose che abbiamo capito che gli piace molto è quella di vivere la città, conoscere la gente, magari a tavola, è un vero buongustaio".

Elisabetta Ferri