Vuelle, l’arrivo di Totè mossa strategica

L’ex pivot è aggregato per la preparazione, ma si potrebbero aprire margini per ingaggiarlo tenendosi un jolly per la stagione

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Un aggregato non per caso, Leonardo Totè. Anzi, una mossa strategica, che ha riscosso il totale gradimento della piazza. L’annuncio che il 25enne veneto farà la preparazione con la Vuelle ha subito scaldato il cuore dei tifosi, che l’hanno visto sbocciare in maglia biancorossa e non hanno dimenticato le sue buone prestazioni nell’anno più nero della storia societaria, che si concluse con una sola vittoria, prima che il Covid bloccasse tutto.

Ci sono diversi buoni motivi per cui l’arrivo di Totè potrebbe non essere temporaneo. Il primo è che oggi è più pronto ed affidabile lui come cambio del pivot piuttosto che un rookie al quale bisogna spiegare tutto del basket italiano. Per fare chiarezza, il regolamento non obbliga chi sceglie il 5+5 a schierare cinque stranieri, l’unico vincolo di questa formula è avere almeno cinque italiani. Per cui la società, una volta ingaggiato il centro titolare, potrebbe anche essere libera di partire con soli quattro stranieri, tenendosi un jolly nella manica d utilizzare a stagione in corso, una volta verificato il reparto dove c’è più bisogno di un innesto. Il secondo buon motivo è che con un pivot come Totè ad occupare l’area durante il lavoro di impostazione del gioco lo staff allunga il margine temporale per poter pescare il miglior pivot disponibile sul mercato. Infine, non è sfuggito a nessuno il fatto che anche due estati fa coach Repesa aggregò Ariel Filloy per la preparazione, salvo farlo diventare a tutti gli effetti uno dei suoi soldati.

Fra l’altro, che Leo avesse mantenuto i legami con Pesaro lo racconta il fatto che il ragazzo era in vacanza in città prima ancora di essere contattato dalla Vuelle.

"Lo aspettiamo il 17 per le visite mediche, come tutti gli altri. Non abbiamo molto altro da dire in questo momento - dice il diesse Cioppi, tenendo il profilo basso - se non che Leonardo è molto contento di venire in una città che conosce e in una società che ha avuto fiducia in lui quand’era ancora più giovane. Non fu un’annata fortunata, si fratturò una mano mentre stava esplodendo ma riuscì a tornare in tempi brevi. Repesa lo conosce già per averlo allenato durante la pre-season con la Fortitudo la scorsa estate e qui ritroverà anche il preparatore Venerandi quindi l’inserimento sarà rapido".

Gli altri aggregati per la preparazione sono Umberto Stazzonelli, Pietro Sablich, Mamoudou Dia e - curiosità - Lucio Delfino, classe ’97, due metri, fratello del capitano, che per la prima volta esce dall’Argentina ed ha chiesto di allenarsi con la Vuelle. Mentre Carlos, impegnato con la sua Nazionale, è sempre più carico ed entusiasta nonostante il passare del tempo: fra due settimane, il 29 agosto, taglierà il traguardo dei quarant’anni.

Intanto, la campagna abbonamenti ha convinto soprattutto chi è ben deciso a riformare una curva con tutti i crismi, che manca da troppo tempo: gli stessi dirigenti, in conferenza stampa, hanno fatto capire che il settore K2 è indicato a chi ha voglia di cantare e saltare, dato che non è numerato. Gli stessi ultras pregano chi non ha intenzione di stare in piedi di scegliere un altro settore: in fondo fra il costo del K2 (120 euro) e i 150 euro del K1 e K3 non c’è molta differenza. E in serie A crediamo che spendere 10 euro a partita sia un bel vantaggio rispetto ad altri palazzetti. Gli orfani della gradinata, che si domandano dove possono spostarsi hanno già la risposta. Poi, che i biglietti costino di più in rapporto all’abbonamento è del tutto normale, altrimenti quale sarebbe il vantaggio della fedeltà?

Elisabetta Ferri