"Vuelle, questo è un gruppo che ha valori"

Zanotti, legato da un biennale a Pesaro, vorrebbe rivedere coach e compagni: "Sarebbe un vantaggio ripartire da una base"

Migration

Zanotti, come va?

"Benissimo, grazie. Finalmente mi sono fatto il primo giorno di mare, steso a prendere il sole. Non ho fretta di ripartire per Torino, perciò non ho un giorno preciso in cui andar via. Quest’anno sono in una condizione ideale - amette Simone -: la scorsa estate ho firmato un biennale con la Vuelle, quindi non devo preoccuparmi di niente".

Non aveva ricevuto offerte per fare i playoff promozione con qualche squadra in A2?

"Tantissime richieste – conferma il giocatore –. Sarebbe stata una bella esperienza, ma ho preferito rinunciare, nel rispetto del mio corpo che mi chiede il suo recupero. E anche pensando alla Vuelle, che mi vuole a posto per l’anno venturo. Meglio non rischiare".

Massenat invece non ha resistito...

"Lo capisco. Franzt ha ancora dentro un gran desiderio di giocare, visto che è stato fermo tre mesi, magari ha anche bisogno di risentirsi a posto al 100% in campo. Poi il Baskonia è un grande club, come dargli torto...".

Martedì scorso vi siete salutati dicendovi cosa?

"Non abbiamo parlato del futuro fra noi, eravamo rilassati, contenti di stare insieme: il gruppo è stata la nostra forza e io spero che non vada a disgregarsi troppo: sarebbe davvero un peccato se accadesse".

Jasmin Repesa sarà ancora il suo coach?

"Lo spero. E’ un allenatore bravissimo e soprattutto ci conosce già. Se dovessimo restare in tanti avremmo il vantaggio di ripartire da una base già solida con indubbi vantaggi. E non, come le altre volte, doversi conoscere tutti al ritiro".

E’ stata la stagione migliore della sua carriera?

"Senza dubbio. Ho giocato la mia prima finale, sono stato convocato in Nazionale e penso di aver fatto anche dei progressi a livello individuale. Certo, dopo due annate toste c’è un po’ di rammarico nel non essere riusciti ad approdare ai playoff, ma sappiamo anche quali ostacoli ci sono stati d’impaccio".

Quali indicherebbe?

"Lo stop troppo prolungato è stato un problema, tre settimane senza giocare sono un’esagerazione e abbiamo perso ritmo. Poi il Covid, che ha colpito il coach e che ogni tanto colpiva anche qualcuno di noi, quindi l’infortunio di Carlos. L’obiettivo era la salvezza, ma il rammarico rimane lo stesso".

A guardare com’è stata strapazzata Trento nelle prime due gare viene da dire che forse non valeva la pena sbattere contro Milano...

"Certo, tutti volevano evitare l’ottavo posto dato che al primo c’era l’Armani. Però ancora la serie non è finita e la Dolomiti Energia ha finito la regular-season in crescendo, magari qualcosa sono ancora in grado di fare".

Quando Simone arrivò qui tre anni fa, cosa si aspettava? Perché magari ci sono altri Zanotti nacosti in serie B...

"Non mi ero fatto troppe aspettative. Quando cominci a giocare, da ragazzino, sogni di vincere lo scudetto ma poi capisci che la carriera, come la vita, in realtà si costruisce giorno per giorno, lavorando sodo e credendo in se stessi".

Elisabetta Ferri