Vuelle, segnali di fumo per Banchi dirigenza e tifosi spingono uniti

Luciano Amadori: "Speriamo di avere una proposta interessante per fare una squadra più competitiva"

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Dieci anni racchiusi in una foto: Amadori e Costa dopo il ritiro della maglia n.

Meno di venti giorni alla fine della stagione regolare, tre partite per capire fino a dove può arrivare questa Carpegna Prosciutto che ha disputato sin qui un girone di ritorno con un passo maturo, tanto da riuscire a riportare al palasport numeri che non si vedevano da tanto tempo e riaccendere l’entusiasmo della città nei confronti della pallacanestro in generale, non solo della Vuelle, a giudicare dalla massa di gente tornata a popolare i campetti e dove, nel giorno di Pasquetta, si è visto anche capitan Delfino in compagnia del figlio sul cemento del nuovo playground di via Ponchielli, dedicato all’arbitro Gianluca Mattioli. Queste sono scene che descrivono un momento magico, da cavalcare. Il ritiro della maglia di Ario Costa, perciò, non poteva cadere in un periodo migliore, per rinsaldare la passione alle radici, alla tradizione. Al palas, contro la Virtus, è comparso il terzo striscione dedicato a Banchi, srotolato stavolta non in curva ma di fronte alla panchina, per essere sicuri che il coach lo vedesse. Su tutto questo si esprime Luciano Amadori, che ha passato il testimone della presidenza del Consorzio a Franco Arceci ma, come promesso, è ancora al lavoro per riuscire a garantire altre risorse alla Vuelle.

"Stiamo mandando segnali a Banchi, e con noi lo sta facendo anche la piazza – dice Amadori -. E’ già certo che qualcosa di più potremo fare grazie all’ingresso di Lorenzo Pizza in società, oltre al mantenimento del nostro main sponsor Carpegna Prosciutto. Speriamo di avere la possibilità di fargli una proposta interessante, sarebbe bello allestire una squadra più competitiva sin dall’inizio della stagione, senza doverla sistemare in corsa, come in passato. Bisognerebbe avere la forza di rischiare un po’ credendo nella risposta del pubblico, che poi ti ripaga: è una scommessa senza rete, specie dopo due anni di pandemia, ma vedendo le presenze di queste ultime partite la fiducia cresce".

Quella maglia n.14 che penzola dal soffitto dell’astronave insieme alla n.6 è una cosa a cui Amadori teneva molto: "L’idea di ritirare la maglia di Ario Costa era in corso da diverso tempo: dopo aver ritirato quella di Walter Magnifico volevamo completare l’accoppiata. Poi c’è stato il Covid, i palazzi vuoti, aspettavamo un momento favorevole e abbiamo deciso per la vigilia di Pasqua perché potessero venire i familiari e amici di Ario: aver vinto con la Fortitudo ha creato un’atmosfera bellissima, con tanta gente sugli spalti. Non potevamo chiedere di meglio per omaggiare un uomo che ha dato molto a questa società, creandosi a Pesaro una seconda famiglia. I dieci anni del nostro impegno sono racchiusi in quella foto dove siamo abbracciati. Ma ora abbiamo dentro la voglia di fare meglio e di più per la nostra amata Vuelle".

Elisabetta Ferri