"Vuelle, sono cambiato ma tu resti speciale"

Semaj Christon, che approdò in biancorosso nell’estate del 2015, ora è il play d’oro di Tortona: "Da voi ricordi fantastici"

Migration

Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando Semaj Christon approdò da rookie a Pesaro, nell’estate del 2015. Era un puledrino selvaggio, con una sola esperienza in G-League, ma il talento era già molto evidente abbinato ad un’importante atletismo. Il 1° novembre l’attuale play di Tortona compirà trent’anni e la sua carriera nel frattempo ha avuto uno sviluppo importante: l’anno dopo aver vestito la maglia biancorossa ebbe l’opportunità di assaggiare i parquet della Nba con gli Oklahoma City Thunder, coi quali disputò anche i playoff giocando 15’ di media; nel 2020 ha chiuso la stagione vincendo il titolo in Spagna con il Baskonia. Ha giocato anche in Cina, Porto Rico, Israele, Francia, Turchia e Germania, facendosi un’esperienza completa nel panorama europeo. Nelle prime due giornate di campionato si segnala già come il miglior realizzatore della Bertram, sta viaggiando ad una media di 17,5 punti e 4,5 assist. "Rispetto all’anno a Pesaro sono diventato più esperto, più fisico, più solido e più veloce. Adesso capisco meglio il basket europeo rispetto a quel primo anno – racconta Christon –. Ho dei bellissimi ricordi di quell’anno a Pesaro: persone fantastiche, una bellissima atmosfera e la città era davvero carina e vivibile. Non sono più tornato in Italia semplicemente perché non ne ho avuto occasione prima. La reputo assolutamente una Lega importante e visto che il mio primo anno qui è stato così bello, per me è stato facile decidere di tornare quando si è presentata l’occasione con Tortona. Gli obiettivi che ci siamo dati sono quelli di giocare di squadra e dare il massimo partita per partita. Credo sinceramente che in questo modo potremo raggiungere traguardi importanti e toglierci delle soddisfazioni nel corso della stagione". Un giocatore oggi certamente più maturo ed incisivo, che il ds della Vuelle Stefano Cioppi, che lo scelse sette anni fa, descrive così: "Dal punto di vista fisico e per gli aspetti difensivi è da Nba, dove non gioca solamente perché non è uno specialista da tre punti. Ma è intelligente, spesso porta il suo avversario spalle a canestro e quando cambia velocità è durissima fermarlo. Ha avuto e avrà una carriera di altissimo livello, anche perché quanto Tortona avrà il suo palasport dirà la sua anche in coppa". Il dirigente biancorosso sottolinea poi un aspetto interessante riguardo all’ex play di quella Vuelle: "Lui era stato scelto dai Thunder e ogni settimana al palas c’era uno scout a vederlo. La sua presenza a Pesaro ci ha aperto tantissimi sbocchi e rapporti con la Nba. Fece una stagione importante per la sua crescita, maturando tecnicamente ed umanamente, per questo siamo sempre rimasti in contatto e ad ogni Summer League passavamo del tempo insieme. Se Tyrique Jones ha deciso di giocare da noi l’anno scorso è stato anche merito suo, avevano frequentato lo stesso college e Christon fece del suo meglio per convincerlo, dicendogli che da noi sarebbe esploso. Nei primi giorni di questa settimana abbiamo lavorato sulle ali dell’entusiasmo, ma abbiamo un calendario durissimo e dobbiamo rimanere umili".

Elisabetta Ferri