Vuelle, stasera scocca l’ora di Austin Daye

Alle 20.30 i biancorossi sfidano la Germani Brescia: "Provare a portare Pesaro ai playoff è una grande motivazione per me"

Vuelle, stasera scocca l’ora di Austin Daye

Vuelle, stasera scocca l’ora di Austin Daye

L’adrenalina è alle stelle. La partita di stasera contro Brescia (ore 20.30) nella quale debutta Austin Daye è diventata improvvisamente la più attesa dell’anno. Ieri, mentre il giocatore della Vuelle risaliva a piedi per il corso diretto in Comune per la presentazione, lo salutavano persone di ogni età. "Qualcuno mi ha anche detto ’ciao Darren’ - sorride - ma va bene lo stesso, è il mio secondo nome. Non sono io il re della città come dice Mazzola, quello è mio padre... io al massimo sono il principe".

Una battuta che racconta perfettamente come Austin abbia capito bene lo spirito della città e il suo desiderio di soddisfarla è pari a quello dei tifosi. "L’opportunità di portare Pesaro ai playoff è una grande motivazione per me - ammette Austin - perché l’ultima volta che sono stato qui si lottava per un altro obiettivo. A Taiwan stavo bene, ma qui starò sicuramente meglio: questa è casa mia".

Perché fosse finito in un campionato ai margini del grande basket lo racconta con molta sincerità: "Avevo sottoposto la mia schiena a troppi sforzi negli ultimi mesi a Venezia, quindi mi sono preso del tempo per aiutare il mio corpo a recuperare, facendo un accurato lavoro di riabilitazione concluso ad ottobre. A quel punto volevo ricominciare da un campionato meno stressante e ho scelto Taipei. Ora che sono pronto, poter concludere la stagione in Italia è il top". Per mettersi d’accordo è bastato un giorno e un tramite importante è stata mamma Tammy: "I miei si sentono costantemente con Magnifico durante l’anno e Walter ha chiesto a mamma come mi trovavo a Taipei e se avessi desiderio di tornare in un campionato più importante. Lei mi ha chiamato subito per dirmelo, a papà l’ho detto dopo aver firmato, volevo fargli una sorpresa. Ora vuole venire a Pesaro, se andremo ai playoff arriverà sicuramente".

Non ha potuto prendere la maglia n.9 di Darren perché già occupata, così ha optato per la n.23: "Ho fatto una somma delle cifre delle maglie che amavo da bambino: quella di papà, di Darwin Cook e di Walter. I ricordi sono tantissimi, so bene quante emozioni quella squadra regalò al pubblico di Pesaro e adesso vorrei provare quelle sensazioni sulla mia pelle, vorrei essere io a provocarle insieme ai miei compagni e che la città si stringesse attorno a noi".

Solo un paio di allenamenti per conoscere i nuovi compagni con cui stasera darà battaglia a Brescia per due punti preziosi, ma si è già fatto un’idea: "Hanno talento e dovremo cercare vicendevolmente il feeeling, mentre il coach cercherà di inserirmi nella posizione più utile in campo. Erano partiti forte, come tutte le squadre mediamente giovani e super motivate, poi è arrivata una flessione come accade in tutte le stagioni e ora bisogna ripartire, cercherò di spingerli con la mia esperienza e fra le motivazioni non dobbiamo mai dimenticare che questa città si aspetta molto dalla sua squadra di basket, la gente vuol vedere giocare duro".

Il legame con Mazzola, di cui prende il posto sul parquet è forte e Daye ne ha approfittato per mandargli un saluto: "Ci siamo sentiti naturalmente, anche perché a Venezia avevamo un grande rapporto, abbiamo passato degli anni belli insieme. Valerio è uno dei lavoratori più tosti che abbia mai incontrato, peccato per l’infortunio, gli auguro di riprendersi presto". Il rientro del cerbiattino è stato celebrato degnamente, ora è tempo di viverlo anche sul campo: Pesaro non vede l’ora.

Elisabetta Ferri