Vuelle, stasera si riaccende l’antica rivalità

Nel fortino del PalaDozza la Fortitudo aspetta Pesaro. Aza Petrovic: "Avrei preferito trovare Repesa, conoscevo le sue mosse"

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Terza giornata di campionato, ma è la seconda in cinque giorni per la Vuelle che dopo aver rotto il ghiaccio in casa sale stasera a Bologna (20,45 diretta tv su Rai Sport) per provare a mettere in fila un’altra vittoria. I motivi sono tanti: la classifica, prima di tutto, perché dopo che è stata annunciata Pesaro come sede delle Final Eight di Coppa Italia bisogna almeno provarci, la rivalità con la Fortitudo all’interno di una rivincita morale dopo lo sgarbo sul caso-Robinson, che si è trascinato per mesi.

"Avrei preferito giocare contro Repesa, volevo un confronto con lui - dice fra spavalderia e realismo Aza Petrovic - perché lo conosco molto bene come allenatore, abbiamo anche lavorato insieme quindi conosco le sue mosse e l’ho battuto spesso, 11 volte su 13. Invece così mi troverò di fronte un coach che non conosco e che in questa settimana avrà sicuramente cambiato qualcosa. Loro hanno potuto vederci all’opera mercoledì, noi no, quindi nei primi minuti bisognerà stare attenti a leggere eventuali sorprese nei sistemi d’attacco o un differente modo di difendere e cercare di aggiustarci a partita in corso". Non si fida, Aza, di una Fortitudo in disarmo "perché sono stato un giocatore - ricorda - e so che quando in difficoltà, spalle al muro, gli atleti reagiscono perciò dovremo pareggiare il loro agonismo".

Pure Pesaro ha i suoi problemi, perché Tambone è in bilico fra il campo e i box: "Quando un giocatore non è fluido nei movimenti perché ha dolore preferisco non schierarlo, vediamo come starà Matteo prima del match". L’altro dilemma è l’utilizzo esagerato di Delfino, che dopo due partite ha una media di 34.5’: "Il minutaggio di Carlos dipende dagli altri - ribatte il coach della Vuelle -, da quelli che dovrebbero darmi fiducia quando entrano al posto suo. Adesso siamo in guerra in partite che potrebbero darci punti-tranquillità e vogliamo provare a prenderli. Un allenatore sa cogliere segnali anche in pochi minuti: ad esempio di Camara sono contento, fa la sua parte con entusiasmo e presto avrà più spazio. Con Trieste l’ho tolto solo perché loro hanno schierato due n.4 e con la sua stazza poteva trovarsi a disagio".

Traduzione per Drell: ci metta almeno un po’ di voglia e non tornerà subito in panca. C’è poi curiosità per la seconda prestazione di Tyler Larson dopo il debutto nell’infrasettimanale.

"Ha già fatto cose positive: vede i compagni e mette pressione sulla palla. Gli ho detto che per noi è importante che metta una bomba subito anzichè alla fine, come l’altra sera, così condizionerà il suo avversario". Ma la base per Aza rimane sempre la difesa, di cui va fiero: "Siamo la seconda squadra ad aver subìto meno punti dietro Milano. E se possiedi una difesa tosta, allora sei sempre nella possibilità di vincere una partita. Le regole difensive che abbiamo chiesto erano inizialmente difficili da digerire, poi abbiamo eliminato delle complicazioni e ora va meglio, la squadra si sta adattando. Resto convinto che dietro le grandi possiamo dire la nostra".

Elisabetta Ferri