Contro la Regione 55 mani alzate. “Revocare subito le delibere sulla sanità”

A Urbino votato all’unanimità dai primi cittadini il documento per ripristinare gli ospedali dell’entroterra Quel solco tra sindaci Pd e gli altri

Il momento del voto a Urbino: tanti i sindaci del Pd che hanno preso posizione contro la Regione (Foto Lara Ottaviani)

Il momento del voto a Urbino: tanti i sindaci del Pd che hanno preso posizione contro la Regione (Foto Lara Ottaviani)

Urbino, 10 gennaio 2016 - Tutti i sindaci sono d’accordo e chiedono la revoca di delibere e determine che hanno tolto i servizi sanitari agli ospedali di Cagli, Sassocorvaro e Fossombrone dal 1° gennaio.

Dopo ore di discussione, la conferenza dei sindaci di Area Vasta 1, ha «partorito» un documento approvato all’unanimità da 55 sindaci o loro delegati.

Primo risultato: 55 sindaci, su 59 amministrazioni dell’Area Vasta, non si erano mai visti in conferenza.

Secondo risultato: la conferenza ha dimostrato di contare qualcosa se anche i sindaci di Pesaro e Fano sono intervenuti.

Poi il pubblico: in sala anche rappresentanti di associazioni, comitati, cittadini, oltre alle forze dell’ordine a vigilare, ma nessun disordine.

In apertura, il presidente della conferenza, il sindaco di Urbino Maurizio Gambini, ha ricordato che già il 16 dicembre scorso l’assemblea aveva stabilito di chiedere al presidente della Regione Ceriscioli di ritornare sui suoi passi: «Abbiamo stilato un documento per la sospensione e revoca dell’applicazione di questo piano sanitario, della delibera di giunta 735 e si chiedeva di rifarsi al decreto Balduzzi che prevede deroghe per territori come il nostro. Io non parlo per l’ospedale di Urbino che è al collasso. Nel Pronto Soccorso uomini e donne sono in una stessa stanza in attesa e una donna è stata spogliata davanti a tutti perché non c’erano altri spazi», le parole di Gambini.

Il sindaco di Pergola Baldelli ha presentato una mozione d’ordine per proiettare alcune slide preparate dai comitati: Gambini ha negato, poi accordato, poi chiesto la votazione per decidere se far vedere o no le slide, ma altri sindaci si sono opposti visto che sulla sanità dovevano essere tutti informati.

Gli interventi sono stati tanti: prima il sindaco di Monte Cerignone, Chiarabini, poi Ricci di Pesaro che, ammettendo la sua mancata partecipazione finora, ha chiesto di non dare un ruolo politico all’assemblea, che è «un luogo di cooperazione dei sindaci», e di stabilire un incontro con Ceriscioli.

Poi Seri di Fano, Alessandri di Cagli, Grossi di Sassocorvaro: «Un errore di fondo c’è ma c’è stata anche una presa per i fondelli degli amministratori cui è stato chiesto di condividere il piano sanitario. A Sassocorvaro noi abbiamo una Rsa perché non c’è più il Punto di Primo intervento aperto h24, non ci sono i posti letto della lungodegenza. Hanno fatto una determina la vigilia di Natale, ne possono fare una adesso per rimettere a posto le cose: io chiedo che siano riaperti gli ospedali dell’entroterra».

Nel VIDEO qui sotto, le opinioni di alcuni sindaci presenti alla Conferenza

image

Anche i sindaci vicini al Pd hanno sostenuto la necessità di «fermare le bocce», «riaprire la discussione con la Regione», come spiegato da Dini di Lunano e altri che hanno sottoscritto un documento.

Allora la proposta di stilare il documento comune, letto da Tagliolini di Peglio: «Si chiede di revocare le determine 912, 913, 914, 915, 916 e la delibera 1183, l’applicazione del decreto Balduzzi sulle aree disagiate, convocare un incontro urgente con il presidente Ceriscioli per discutere il piano sanitario regionale». Il tutto da far avere a Ceriscioli.