Chi era Ciriaco De Mita e il significato di Pentapartito

Aveva 94 anni, le sue condizioni di salute si erano aggravate negli ultimi giorni. Il cordoglio del mondo della politica

Napoli, 26 maggio 2022 - Lutto nel mondo della politica. Ciriaco De Mita è morto questa mattina all'età di 94 anni. L'ex presidente del Consiglio e segretario della Dc si è spento alle 7 nella sua Nusco, città in provincia di Avellino di cui era sindaco. A dare la notizia il vice primo cittadino, Walter Vigilante. De Mita era stato sottoposto a febbraio scorso a un intervento chirurgico per la frattura di un femore a seguito di una caduta in casa. Quindi in aprile il nuovo ricovero al Moscati di Avellino per un attacco ischemico scorso al Moscati di Avellino. Le sue condizioni si erano aggravate negli ultimi giorni. Quando è venuto a mancare si trovava nella struttura di riabilitazione Villa dei Pini di Avellino. I funerali si terranno domani alle 18.30 nella chiesa di Sant'Amato a Nusco. Alla cerimonia funebre parteciperà anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Le esequie si svolgeranno al termine della visita di Stato del presidente algerino che domani sarà a Napoli insieme al capo dello Stato italiano.

Ciriaco De Mita 

Sommario

Gli inizi

Figlio del sarto di Nusco, De Mita nasce nel paese irpino il 2 febbraio del 1928. E proprio nalla sua Nusco già nel 1943, a 15 anni, si iscrive alla Dc. Consigliere nazionale del partito nel 1956, viene eletto deputato per la prima volta nel 1963. E da lì sarà sempre rieletto fino alla legislatura 2006-2008, ad eccezione del biennio 1994-96. Nominato vicesegretario della Dc nel 1969, quando stringe con Arnaldo Forlani il Patto di San Ginesio, dalla località delle Marche dove si svolge un convegno. Arriva così alla segreteria dello Scudocrociato l'altro 'gemello' appunto di San Ginesio, nel nome del rinnovamento da parte della generazione dei quarantenni.

De Mita premier

Presidente del Consiglio dal 13 aprile 1988 al 23 luglio 1989, De Mita viene considerato uno dei principali esponenti della Prima Repubblica. Diventa premier dopo la caduta del governo Craxi II, con l'incarico affidatogli dall'allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Ai tempi De Mita guida  il celebre "pentapartito", la coalizione formata da democristiani, socialisti, repubblicani, socialdemocratici e liberali. Cinque da "Penta", appunto, mentre restava fuori il Partito Comunista  La sua nomina a Palazzo Chigi è la prima di un segretario Dc dai tempi di Amintore Fanfani.  Tre giorni dopo, le Brigate Rosse assassinano Roberto Ruffilli, senatore della Democrazia Cristiana e consulente di De Mita per le riforme istituzionali. Ruffilli era stato in prima linea nella costruzione del nascente governo. 

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L'esecutivo De Mita cade dopo poco più di un anno a seguito della crisi di governo innescata da Bettino Craxi, suo principale alleato-rivale. Lo stesso De Mita aveva giocato un ruolo importante, 16 mesi prima, nel dare una spallata al Craxi II. Mossa che lo aveva poi portato a Palazzo Chigi.

La Democrazia Cristiana

De Mita è stato segretario della Democrazia Cristiana dal 1982 al 1989 e presidente del partito dall'89 al 1992. Si prende la leadership di Piazza del Gesù il 6 maggio del 1982 e ci rimane nonostante la debacle elettorale del 26 giugno dell'anno dopo, quando la Balena bianca perde quasi sei punti percentuali rispetto alle consultazioni precedenti. Sono le elezioni che portano Bettino Craxi alla guida del governo, inizio di un un'epoca che vedrà perennemente a duello i leader socialista e democristiano, con il fallimento del famoso patto della staffetta, che a metà legislatura avrebbe dovuto determinare un avvicendamento tra i due a palazzo Chigi. Resterà segretario della Dc fino al 22 febbraio 1989, a suon di riconferme. 

Sottosegretario e ministro 

Già sottosegretario a fine anni '60 con il governo Rumor, De Mita è stato più volte ministro: la prima dal 1973 al '74 come titolare dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato, poi dal 1974 a '76 come ministro del Commercio con l'estero e infine dal 1976 a '79 agli Interventi Straordinari nel Mezzogiorno. 

Vicino al Quirinale

De Mita ha avuto anche la possibilità di diventare Presidente della Repubblica. "Nel 1985, quando si trattava di scegliere il successore di Sandro Pertini, Alessandro Natta mi fece capire che i comunisti avrebbero potuto sostenere una mia candidatura al Quirinale", raccontava lui stesso in un'intervista data al Corriere per il suoi 90 anni. Ma "ci vuole uno stile che io, diciamoci la verità, non avevo. A me piace l'analisi, il pensiero, mi piace chiacchierare. Un Presidente della Repubblica non può chiacchierare". Evocava, nell'occasione, quei ragionamenti elogiati da alcuni, criticati da altri, e che portarono l'avvocato a Agnelli a definirlo in modo pungente "un intellettuale della Magna Grecia".

L'espressione intellettuale "è stata usata nei riguardi di Moro e paragonare un politico a Moro, dentro e fuori la Democrazia cristiana, è un complimento", fu la replica dell'allora segretario della Dc, che non esitò a definire Agnelli "un mercante moderno, con poche idee e tanti interessi particolari". Parole che rivelano quanto De Mita fosse sì uomo di pensiero, ma anche di grinta e di azione. 

La Seconda Repubblica

Al tramonto della prima Repubblica, tra il settembre 1992 e il marzo 1993, De Mita guida la commissione Bicamerale per le riforme istituzionali, e, dopo la breve parentesi del primo biennio berlusconiano, dal 1996 al 2008 torna in Parlamento. Dal 2009 al 2014 diventa Europarlamentare. Negli anni successivi non lascia l'agone politico, nè rinuncia ai suoi ragionamenti, fino a duellare con Matteo Renzi durante la campagna elettorale per il referendum costituzionale del 2016. Termina la sua vita e la sua carriera dove l'aveva iniziata: a Nusco, eletto per due volte sindaco, nel 2014 e nel 2019. Del resto, come aveva modo di ripetere spesso, "senza memoria non ci può essere futuro".

Sindaco di Nusco

Finisce la sua carriera dove l'aveva iniziata: nel 2014, a 86 anni, viene eletto sindaco della sua Nusco, mandato mantenuto, con riconferma, fino a oggi. Nel 2015 alle elezioni in Campania aveva appoggiato la candidatura di Vincenzo De Luca, rompendo l'alleanza con il presidente uscente Vincenzo Caldoro. 

Le reazioni alla morte di Ciriaco De Mita