Crisi di governo: fiducia a Conte appesa a un filo. Renzi: "Ok governo di unità nazionale"

Maggioranza incerta, solo 156 sì. Salvini: "Ci rivolgeremo a Mattarella". E Meloni: "Dobbiamo chiedere un colloquio con il Colle". Rossi e Causin votano sì, fuori da Forza Italia. Renzi: "Non hanno maggioranza, noi opposizione". Stamattina applausi per Liliana Segre, minuto di silenzio per ricordare Emanuele Macaluso

Il presidente del Conslglio Giuseppe Conte lascia Palazzo Madama (Ansa)

Il presidente del Conslglio Giuseppe Conte lascia Palazzo Madama (Ansa)

Roma, 19 gennaio 2021 - "C'è un problema di numeri della maggioranza e se questi numeri non ci sono questo governo va a casa, non va avanti". Non aveva usato giri di parole il premier Giuseppe Conte, nel d-day per il suo governo bis. Ma, anche senza maggioranza assoluta, la fiducia c'è. Dopo averla ottenuta ieri alla Camera (321 i sì, oltre la maggioranza assoluta), oggi infatti il presidente del Consiglio ha ottenuto la fiducia anche in Senato (qui il voto), dopo lo strappo di Renzi. E ora "l'obiettivo è rendere ancora più solida questa maggioranza. L'Italia non ha un minuto da perdere", ha scritto il premier su Twitter. Conte ha vinto la partita più difficile e decisiva con 156 sì, contro 140 no e 16 astenuti. Intanto, il Quirinale ha preso atto del voto sul governo Conte e il presidente Mattarella attende ora di conoscere le valutazioni che faranno il premier e la sua maggioranza.

"Ci rivolgeremo a Mattarella, c'è un governo che non ha la maggioranza al Senato", ha già preannunciato il leader della Lega Matteo Salvini. E si è unita anche Giorgia Meloni, leader di FdI: "Dobbiamo chiedere un colloquio con il Colle". "Forza Italia chiede al Capo dello Stato un incontro per valutare la situazione che si è venuta a creare", ha dichiarato il vicepresidente Forza Italia Antonio Tajani.

Dall'Aula, durante la votazione, sono arrivate subito le prime sorprese: i sì di due senatori di Forza Italia, Mariarosaria Rossi, la zarina azzurra e Andrea Causin"Sono fuori dal partito: votare con il governo in questo caso non è una questione di coscienza", ha detto Tajani. I senatori di Italia viva si sono astenuti, come già avvenuto ieri alla Camera, mentre l'Udc ha votato no, così come il centrodestra. Si è scatenato il caos sul voto di Lello Ciampolillo, ex senatore del M5, e la presidente Elisabetta Casellati è ricorsa al alla 'Var'. 

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Renzi contro Conte

"Il Governo prova ad andare avanti con una maggioranza striminzita alla Camera, una non maggioranza al Senato. Il Pd è sdraiato sui Cinque Stelle, se pensano che vada bene così... Auguri". Sono le parole del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ospite di 'Porta a Porta' su Rai1. Dei diciotti senatori di Italia viva 16 si sono astenuti, 1 il senatore Nencini ha votato a favore del governo e 1 Marino era assente al voto, causa Covid. "Mi sembra evidente" che da oggi saremo opposizione, ha aggiunto Renzi, "il presidente del Consiglio ha scelto di costituire un'altra maggioranza, non ci vuole con se". "Noi - ha proseguito - siamo pronti a discutere di un governo di unità nazionale, tecnico, o di un governo politico. Siamo interessanti a fare di tutto, tranne fare un governo con la destra".

Nel pomeriggio, Renzi era intervenuto a Palazzo Madama rivolgendo un duro attacco al premier: "Pensiamo che per la tragedia in corso ci sia bisogno di un governo più forte", aveva esordito il leader di Italia Viva, sostenendo che non possa più "bastare la narrazione politica 'gli altri ci copiano siamo un modello'". Poi aveva accusato Conte di aver "cambiato la terza maggioranza in tre anni", ma "non può cambiare le idee per mantenere la poltrona". Parole a cui il presidente del Consiglio aveva replicato: "Sono sempre stato disponibile al dialogo, ma Iv ha scelto la via dell'arroganza". 

Bonafede: "Si torna al lavoro. C'è maggioranza alternativa"

"Dopo la Camera al Senato è un risultato importante. Da domani mattina si torna al lavoro, i cittadini vogliono vedere la politica che lavora, non una politica che vive su Marte e questo scollamento c'è stato in questi giorni. I numeri dimostrano che non c'è una maggioranza alternativa". Lo dichiara il capodelegazione M5S, Alfonso Bonafede, a Palazzo Madama.

Minuto di silenzio per Macaluso, applausi per Segre

La seduta al Senato stamattina si era aperta con un minuto di silenzio per ricordare Emanuele Macaluso, morto all'età di 96 anni. "Stabiliremo una giornata per poterlo commemorare qui in Aula", aveva detto la presidente di Palazzo Madama Elisabetta Casellati. "Mi associo, a nome del governo, a questo ricordo del senatore Macaluso", aveva detto Conte.

E l'Aula del Senato, insieme al governo, si era alzata in piedi per rivolgere un applauso alla senatrice a vita Liliana Segre, presente in Aula, citata per un ringraziamento e un omaggio nel suo intervento da Pierferdinando Casini. Tra i senatori a vita anche Mario Monti aveva già annunciato il suo voto di fiducia. Aveva riguardo proprio i senatori a vita parte dell'intervento di Matteo Salvini a Palazzo Madama: "Ricordo ai senatori a vita che legittimamente voteranno la fiducia ai 5s, cosa diceva il leader dei 5s su di loro, 'non muoiono mai, o almeno muoiono troppo tardì, che coraggio che avete...'". Parole del leader della Lega che hanno provocato subito la protesta della Presidente Casellati: "Veramente inopportune", ha chiosato. 

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Il discorso del premier in Senato

Conte aveva aperto il suo discorso al Senato per la fiducia con un richiamo a quel "progetto di Paese di quei 29 punti" programmatici presentati all'inizio dell'esperienza di governo e aveva rivendicato che "c'era una visione e una forte spinta ideale, un chiaro investimento di fiducia". Ripercorrendo l'intervento di ieri alla Camera, il presidente del Consiglio aveva annotato che "ora un uragano sta sconvolgendo il nostro destino collettivo" e che "anche la politica è stata costretta a misurarsi con scienza e tecnica per rispondere a emergenza e crisi economica". Allo stesso modo, Conte aveva sottolineato che "primi in Occidente, siamo stati costretti a introdurre misure restrittive dei diritti della persona, seguiti poi dagli altri Paesi". 

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