Dal rigassificatore al Centro Meteo, l'Emilia-Yimby di Bonaccini

Il Presidente della regione Emilia Romagna dice la sua sull'ipotesi di un rigassificatore nella sua regione e del suo futuro politico.

Stefano Bonaccini

Stefano Bonaccini

Dalla sindrome Nimby (Not in my backyard, non nel mio cortile) evocata da molti analisti per Piombino e il no di FdI al rigassificatore toscano, ma ormai quasi ‘istituzionale’ in molti mondi se si parla di ambiente, alla sindrome del fare. Fare, fare, fare: c’è un angolo di Italia, qui in Emilia-Romagna, dove non solo si dice no. Ma si spinge per il si, anche questa volta sotto forma di rigassificatore. Siamo a Ravenna e gruppi di cittadini, in passato, hanno organizzato una mobilitazione non per negare un’opera che potrebbe garantire indipendenza energetica al Paese, ma per averla. Per poter lavorare, per poter migliorare. Ci sono state pure le cozzate pro rigassificatore. Striscioni. Convegni.  Chiamiamola sindrome Yimby: Yes in my backyard, si nel mio cortile. Ed è su questo Yimby che Stefano Bonaccini sta lavorando, da tempo. Sono al lavoro per il Paese, ogni giorno, ha detto a chi gli chiedeva se non fosse pronto per un congresso Pd, da molti agitato già prima del voto del 25 settembre come redde rationem. Molte frasi di Bonaccini (dall’apertura al famoso campo largo al ‘recupero’ delle correnti, dalla moderazione al non agitare come una clava lo spettro fascista) suonano come congressuali. Ma chi lo conosce, sa bene che non agirebbe mi così e, nel caso, scenderebbe in campo solo a risultati chiari e solo con un vasto consenso. Intanto il governatore preferisce i fatti concreti, lo Yimby, non fine a se stesso, ma declinato in una ottica nazionale. Non è un caso che il prossimo passaggio chiave per l’Emilia-Romagna e per il suo presidente riguarda l’inaugurazione del Centro meteo europeo di Bologna che vedrà, con ogni probabilità, la partecipazione di Ursula Von del Leyen. Un’opera, inserita nel Tecnopolo, che a regime darà a Bologna oltre l'80% della potenza di calcolo nazionale e il 20% di quella europea.

Bonaccini ne ha parlato anche l'altra sera a Reggio Emilia, alla Festa dell'Unità (che si chiama solo Festa, sic transit) davanti a mille persone: "Noi ci siamo, e ci siamo per l'Italia". Curiosità: l'agenzia regionale per l'ambiente ha iniziato a porre alcune domande sul tema rigassificatore e pezzi di sinistra (non emiliana) hanno inziato a frenare sul tema. "Possono chiedere quello che vogliono- ha detto Bonaccini - il rigassificatore a Ravenna si farà. C'è una maggioranza di centrosinistra in Comune che lo vuole, poi è chiaro che in una coalizione si possono avere idee diverse. Ci mancherebbbe. Ho letto però che anche Fratoianni e Bonelli hanno detto che potrebbero essere d'accordo sul progetto. Peraltro sanno che a Ravenna realizzeremo anche il più grande parco eolico-fotovoltaico a mare in Italia, tra i più grandi in Europa, se il nuovo Governo non ce lo impedisce". E in quel caso, punge Bonaccini, "vorrei proprio vedere come farebbe a spiegarlo".

Puntura di spillo: Bonelli è stato paracadutato in Emilia-Romagna, nel collegio uninominale di Imola, a pochi chilometri da Ravenna. Come potrebbe, quindi, il capo dei Verdi mettersi contro la regione che lo dovrebbe votare?