Elezioni 2022, Bonaccini contro gli 'scienziati': "Pd solo a sinistra? Escano dal salotto"

Il presidente della Regione Emilia Romagna critico con chi vorrebbe i dem schiacciati a sinistra: "Il Pd deve unire culture differenti, con l'ambizione di conquistare anche nuovi elettori"

Bologna, 10 agosto 2022 - Stefano Bonaccini contro gli "scienziati" che vorrebbero un Pd unicamente a sinistra: il presidente dell'Emilia-Romagna li invita ad uscire dal "salotto" e misurarsi con il mondo reale. "Non dobbiamo lasciare la rappresentanza del riformismo a chicchessia", avverte Bonaccini, che ha già criticato Carlo Calenda per la scelta di rompere coi dem.

Stefano Bonaccini
Stefano Bonaccini

"Io- precisa- mi sento orgogliosamente un uomo di sinistra, ma non ho nostalgia del Pds o dei Ds, e convintamente contribuii a fondare il Pd come casa dei democratici, dei progressisti e dei riformisti, per unire culture e sensibilità differenti, con l'ambizione di conquistare anche nuovi elettori o recuperare chi ci aveva abbandonato".

Un Pd e un centrosinistra "mai contro qualcuno, ma per qualcosa. Di fronte ad una destra così poco liberale e così tanto sovranista, diamoci da fare, allora. Per l'Italia e per i nostri figli, innanzitutto". Per Bonaccini senza guardare oltre la sinistra semplicemente non si vince.

"Se alle elezioni regionali del 2020 in Emilia-Romagna abbiamo vinto quando tutti ci davano sconfitti, e successivamente (nelle tre tornate amministrative dall'ottobre 2020 ad oggi) siamo l'unica regione in cui Pd e centrosinistra hanno prevalso in cinque capoluoghi su cinque (al primo turno Bologna, Ravenna e Rimini un anno fa, di recente a Piacenza, strappandola alla destra a casa loro, e a Parma dopo ben 25 anni di opposizione) e riconquistato anche grandi comuni come Imola, Cento, Cattolica, Vignola, Budrio, Riccione (tutti governati da altri), è perché ci siamo presentati con un centrosinistra rinnovato, plurale e civico. Sapendo parlare largo, conquistando voti anche da elettori di altri schieramenti".