Gradimento ai governatori: Zaia e Bonaccini in testa, cala Acquaroli

In generale peggiora il giudizio dei cittadini sui presidenti di regione: fanno eccezione Fedriga, Zingaretti e Fontana

Luca Zaia e Stefano Bonaccini: in testa alla classifica del gradimento ai governatori

Luca Zaia e Stefano Bonaccini: in testa alla classifica del gradimento ai governatori

Bologna, 12 maggio 2022 - Al primo posto Luca Zaia, governatore del Veneto, tallonato da vicino da Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia Romagna, mentre al terzo posto si piazza Massimiliano Fedriga. Come ogni anno Swg stila la classifica del gradimento dei governatori italiani. Con una nota da rimarcare: finita l'emergenza Covid, il 'voto' ai presidenti si basa su una molteplicità di fattori, col risultato che - in generale - peggiora il giudizio dei cittadini nei confronti di gran parte dei presidenti di regione.  Fanno eccezione tre imporanti governatori, per i quali il dato è in controtendenza: crescono nel consenso rispetto al 2021 Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Nicola Zingaretti (Lazio) e soprattutto Attilio Fontana (Lombardia), che recupera 10 punti rispetto allo scorso anno. 

Restano saldi in prima e seconda posizione, dicevamo, Zaia e Bonaccini , con il presidente emiliano-romagnolo vicinissimo al vertice: c'è da dire che il governatore veneto, pur molto amato, è primo col 72% ma perde ben 7 punti percentuali, mentre il dem dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini perde solo un punto e si aggiudica un buon 71% (-1). Terzo, ma in decisa risalita (+4), Massimiliano Fedriga (64%), presidente del Friuli Venezia Giulia e della conferenza delle Regioni.

Positivo il debutto per Roberto Occhiuto (Calabria), soprattutto in considerazione del fatto che nella sua regione in passato i dati dei presidenti erano quasi sempre piuttosto bassi. In calo di gradimento Francesco Acquaroli (Marche), Donatella Tesei (Umbria) e Michele Emiliano (Puglia). 

Dal sondaggio Swg emerge non solo un peggioramento generalizzato nei giudizi ma che il calo è dovuto al fatto che, nei due anni segnati dalla pandemia, le opinioni dei cittadini su quasi tutti i rappresentanti delle istituzioni erano migliorate sensibilmente in quanto concentrate sugli aspetti legati all'emergenza.  In questo periodo la questione Covid è diventata meno rilevante e quindi le valutazioni tornano a basarsi su una molteplicità di fattori.