Governo a maggioranza Ursula: cosa significa e che c'entra Prodi

Identifica un tipo di maggioranza e fu usata la prima volta un anno e mezzo fa dall'ex premier. Forza Italia può sparigliare le carte

Romano Prodi (Fotoschicchi)

Romano Prodi (Fotoschicchi)

Roma, 26 gennaio 2021 - Nel toto-governo per capire quale scenario prevarrà in Italia dopo le dimissioni di Giuseppe Conte, dal reincarico all'avvocato del popolo all'esecutivo di unità nazionale, spunta anche la cosiddetta maggioranza Ursula. Ma che cosa significa esattamente questo termine?

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Il significato di maggioranza Ursula

Con questa espressione si indica una maggioranza che abbia come perno Pd-M5s-Leu, ma sia di stampo europeista e quindi includa anche Forza Italia, dunque il centrodestra moderato. Resterebbero escluse le forze non europeiste, come Lega e Fd'I, mentre i berlusconiani e qualche altro 'costruttore' d'area andrebbero a sostituire Italia viva. Potrebbero aderire anche + Europa, Cambiamo Idea e Udc. Questo scenario è possibile solo se Conte e l'ala dura dei 5 Stelle l'avessero vinta sull'esclusione dei renziani: a livello politico, infatti, la maggioranza Ursula non esclude in linea di principio una forza europeista come Italia viva, ma ovviamente qui gioca lo sgambetto che Renzi ha tirato al premier dimissionario. Va detto, infine, che la stessa FI ha, per ora, negato di essere interessata ad appoggiare un progetto del genere.   

Quando è nata l'espressione

È stato Romano Prodi a usare per la prima volta il termine 'maggioranza Ursula'. Nell'estate del 2019, poco prima, quindi, che si trovasse la quadra per il governo Conte II, l'ex premier 'benedisse' l'intesa di legislatura tra M5S e Pd utilizzando questa locuzione. Che fa riferimento alle forze politiche che, nel luglio 2019, a Strasburgo hanno dato il loro voto per eleggere il presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen: in quel caso la maggioranza era composta da Pd, M5s e Ppe (popolari europei), partito di cui fa parte Forza Italia. Allora, però, la 'stampella' decisiva arrivò dai voti dei 5 Stelle; oggi, nel Parlamento italiano, sarebbe invece Forza Italia a 'sparigliare' le carte, permettendo a Conte di tornare in sella. Le ultime dichiarazioni, però, non sembrano andare in questa direzione.  

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