Mastella e Calenda, si accende lo scontro sul sostegno a Conte

L'ex ministro rivela di essere stato cercato dal 'costruttore'. La replica del sindaco di Benevento: "Squallore umano, resti un gregario"

Carlo Calenda e Clemente Mastella (Ansa)

Carlo Calenda e Clemente Mastella (Ansa)

Roma, 16 gennaio 2021 - Vecchie ruggini che tornano a galla nei momenti più delicati. Mentre si fa forsennata la ricerca dei 'costruttori' per tenere in piedi il Conte-bis, succede che quelli che s’intestano di fare i tessitori possano incorrere in errore chiamando la persona "sbagliata". 

Così Clemente Mastella ha chiamato il leader di Azione, Carlo Calenda, candidato a prossimo sindaco di Roma, proponendogli uno scambio politico che è stato mal digerito dall'ex ministro. Che lo ha raccontato su Twitter: "Comunque anche io ho avuto l'onore di una telefonata del simpatico Clemente. Una roba tipo tu appoggi Conte e il Pd appoggia te a Roma. Scarsa capacità di valutare il carattere degli uomini. O quanto meno il mio. #costruttori del nulla". E, ancora, in un altro tweet ha argomentato, aggiungendo pepe allo scontro a distanza: "Ho riflettuto un giorno sul rendere pubblica una telefonata privata. E tuttavia considero questa offerta un insulto personale e un dato politico rilevante per capire il quadro di degrado in cui versiamo. Ps. non ho motivo di pensare che il Pd fosse a conoscenza di quanto detto".

Mastella, a questo punto, ha reagito. E con lo stile tipico dell'uomo che non le ha mai mandate a dire, ha replicato piccato, dando vita ad un godibilissimo teatrino di insulti in cui, tra l'altro, emerge tutt’altra ricostruzione dell'accaduto da parte del sindaco di Benevento. Talmente diversa da spingere Mastella ad apostrofare così l'aspirante sindaco di Roma: "Sei una persona di uno squallore umano incredibile". Ecco il racconto dell'ex ministro Udeur: "Ti ho telefonato per chiederti cosa facevi e mi hai detto che eri contro Renzi. Allora sei per il Pd? No, mi hai risposto: 'Il Pd mi dovrà scegliere per forza come candidato sindaco'. Poi hai aggiunto: 'Ne parlo'. Quanto a me, non ho alcuna titolarità per parlare a nome del Pd. Sei rimasto quello che conoscevo all'epoca del Cis di Nola, che era il referente per le segnalazioni. Ruolo modesto, perché sei moralmente modesto". Ed ecco la spiegazione finale di quello che si diceva all'inizio, cioè della "memoria corta" che può innescare litigate anche a distanza di anni; il Cis di Nola è il Centro Ingrosso Sviluppo, un interporto della Campania, di cui Calenda è stato direttore generale una decina d’anni fa.

Il botta e risposta tra i due non si è placato, con Calenda che è tornato a scrivere su Twitter: "Io sono totalmente inaffidabile per intrallazzatori e responsabili. E ritengo un insulto pensare che non lo sia. Cosi' come ritengo un insulto la telefonata di Mastella. Le sue offerte le andasse a fare in luoghi diversi". Dura la controreplica di Mastella: "Calenda? Un gregario era tanti anni fa, quando l'ho conosciuto, e tale rimane - ha scritto il sindaco di Benevento in una nota -. Ma Sancho Panza non diventerà mai Don Chisciotte. Un goffo pallone gonfiato al quale non ho fatto alcuna offerta. Potevo mai parlare a nome del Pd? Questo Calenda o ci è o ci fa. Decisamente ci è".