Matteo Salvini, il vicepremier sui ballottaggi: "Chi non vota ha perso"

Applausi, selfie e qualche fischio nel Modenese, entusiasmo a Ferrara, Argenta e Cesena, poi Forlì: il tour elettorale del leader della Lega per sostenere i candidati

Matteo Salvini sul palco a Ferrara

Matteo Salvini sul palco a Ferrara

Bologna, 4 giugno 2019 - Tour elettorale oggi, in Emilia Romagna, per il numero uno della Lega e vicepremier Matteo Salvini, per sostenere i candidati di centrodestra in vista dei ballottaggi del 9 giugno

Salvini nel Modenese, selfie e qualche fischio. I fan gli regalano una rosa benedetta

Dopo il passaggio pre-elettorale che ha fruttato alla Lega e all’elettorato di centro destra la vittoria del Comune di Sassuolo, oggi Salvini ha fatto tappa ancora nel Modenese. E' arrivato a Castelfranco verso le 11, accolto da applausi, selfie e anche qualche fischio, e poi ha tenuto un comizio sotto alla Torre dell’Orologio.

"C'è da fare 'sindaco', bisogna fare strade e scuole. E in Emilia ci sarà da riaprire un bel po' di ospedali, quelli che i compagni hanno chiuso durante questi anni. Compagni-compagni e poi intanto ti chiudo l'ospedale, son buoni tutti cosi'", ha detto Salvini sul palco, al fianco del candidato del centrodestra al ballottaggio di domenica Modesto Amicucci. Non è mancato anche qualche striscione di contestazione a cui Salvini ha risposto: "Siete comunisti arrabbiati". "Spero che qualche cardinale non si offenda - ha concluso il suo discorso elettorale il vicepremier -, una signora mi ha regalato una rosa di Santa Rita benedetta". Il leader della Lega ha ricevuto la rosa e l'ha mostrata ai suoi fan sotto il palco.

Il ministro degli Interni ha lasciato Castelfranco Emilia ed è arrivato verso le 12.30 a Mirandola, in via Cavallotti. Anche qui un bagno di folla ad accoglierlo. Presente il prefetto Maria Patrizia Paba e il deputato leghista Guglielmo Golinelli. "Dopo 30 anni di governo di sinistra, questa città deve passare al centrodestra. Mirandola ha bisogno di una particolare attenzione alla ricostruzione, all'agricoltura e alla sicurezza", ha detto Salvini dal palco, a fianco del candidato sindaco Alberto Greco, ricordando anche l'attentato incendiario agli uffici della polizia municipale. Non sono mancati anche qui diversi cartelli di protesta. "Voglio bene anche a voi", ha concluso il vicepremier, che poco dopo le 14 ha salutato Mirandola per dirigersi verso Ferrara.

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Salvini a Ferrara: "Possiamo cambiare la storia della città dopo 70 anni"

A un mese e un giorno dal comizio a sostegno della candidatura a sindaco di Alan Fabbri, lo scorso 3 maggio, il numero uno del Carroccio è tornato oggi a Ferrara, proseguendo il suo tour dopo la tappa modenese. "Qui avete una squadra più forte del Milan...", ha esclamato scherzando il leader della Lega, parlando della Spal, nel corso del comizio in piazza Trento e Trieste, dove è stato accolto con grande entusiasmo. "Dopo 70 anni - ha continuato, tornando serio il ministro - la possibilità di cambiare la storia a Ferrara passa domenica 9 giugno, poi non ripassa più per i prossimi 70 anni. Chi sta a casa aiuta la sinistra, non ci sono scuse". Secondo Salvini, infatti, "chi non sceglie ha perso ed è complice". 

Salvini ha anche parlato dei risarcimenti su chi ha perso soldi a causa delle banche: "Nella legge di bilancio abbiamo stanziato 1,5 miliardi di euro, abbiamo approvato il decreto legge e i decreti attuativi per spenderli, ma troppe famiglie truffate dalla banche non sono state risarcite". I risarcimenti non sono ancora arrivati, ha spiegato Salvini, "perchè si sta aspettando il permesso, il via libera, il bollino blu come per le banane Chiquita". 

Il giro è proseguito in piazza Guglielmo Marconi ad Argenta per sostenere il candidato del Carroccio, Ottavio Curtarello, che potrebbe scalzare la sinistra dopo 74 anni. Bagno di folla anche lì ad attendere il vicepremier, arrivato assieme a Fabbri. Salvini ha indossato la maglietta con la scritta Argenta. "Ad Argenta abbiamo bisogno di sindaci in gamba, onesti e preparati. Domenica non bisogna buttare la palla in tribuna, ma fare gol", così il leader della Lega ha mandato in estasi il pubblico presente. Poi, concluso il comizio, la partenza verso la Romagna.

 

Salvini a Cesena: "C'è voglia di cambiamento"

L'ultimo big della campagna elettorale. Dopo il segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti, è arrivato a Cesena, per un comizio in piazza Almerici, il segretario nazionale della Lega e vicepremier Salvini per coinvincere gli incerti a votare al ballottaggio Andrea Rossi, sostenuto dal centrodestra. Tanti applausi ad attendere il vicepremier, ma anche una contromanifestazione con cartelli di protesta.

"Ne ho conosciuti tanti di comunisti col Rolex, compagno compagno tu lavora che io magno", ha detto Salvini nel corso del discorso elettorale. Che poi ha rincarato la dose: "Nelle piazze dell'Emilia e della Romagna, c'è voglia di cambiamento e di mandare a casa i compagni. Hanno già perso gli è rimasto solo l'insulto dai centri sociali. Sono nervosetti". Riferendosi agli avversari politici ha sottolineato Salvini, "lasciamo che guardino indietro, che parlino di razzisti, fascisti, qua non ci sono né razzisti, né fascisti, ma italiani orgogliosi di essere italiani che non vanno in Europa con il cappello in mano come Renzi, Monti, Letta, Gentiloni. Dopo Cesena - ha concluso Salvini - dovremo andare a liberare l'Emilia-Romagna". Poi la partenza per l'ultima tappa del tour a Forlì.

 

Salvini a Forlì: "Due inceneritori, colpa del Pd"

Ultima tappa a con il comizio in piazza Saffi per il tour elettorale di Salvini in Emilia Romagna. £Svegliate metà della popolazione forlivese, perché al secondo turno questa è la quota che non andrà a votare. Domenica si parte da zero a zero». Matteo Salvini, in piazza Saffi a Forlì per sostenere il candidato sindaco del centro destra, Gian Luca Zattini, dice che, nonostante gli 8 punti percentuali abbondanti di vantaggio su Giorgio Calderoni, non è stato ancora fatto niente. La speranza, e anche qualcosa di più, c’è. «Domenica andiamo a vincere», dicono Salvini e il sottosegretario alla Giustizia, Jacopo Morrone. Va all’attacco anche Zattini: «Se a Forlì ci sono due inceneritori, è per le scelte scellerate del Pd. Mi hanno fatto passare per razzista e fascista ma questi sono gli strumenti di chi non ha più niente da dire». Ad ascoltare Salvini in piazza Saffi c’erano – contestatori compresi – circa duemila persone. Quando cominciano a cantare Bella Ciao, Salvini li invita «a andare a San Remo. Sapete perché vinciamo? Perché c’è differenza di stile». A Zattini il ministro dell’Interno chiede «un impegno: quello di far lavorare chi lo merita e non l’amico dell’amico. Certo, sarà impegnativo aprire i cassetti dopo 70 anni di governo di sinistra». Dopo aver elencato le proposte politiche della Lega, Salvini ironizza quando iniziano a fischiarlo: «E a sinistra che cosa offrono? Dei fischietti».