Schlein-Bomprezzi: il ribaltone Pd, ma ad Ancona vincono le divisioni

Cinque Stelle, Sinistra e Verdi vanno da soli alle comunali. Nobili: " Qui il partito più arretrato d’Italia" Sconfessato l’establishment, la neo segretaria: "Cerchiamo l’unità, ma serve un forte cambiamento"

Chantal Bomprezzi, Alessia Morani, Andrea Nobili e Matteo Terrani

Chantal Bomprezzi, Alessia Morani, Andrea Nobili e Matteo Terrani

Ancona, 5 marzo 2023 – Il doppio cambiamento emerso dalle primarie dev’essere ancora digerito dai dirigenti del Pd marchigiano. L’aver messo insieme il voto del congresso nazionale con quello regionale ha lasciato un quadro ancora più sconcertante per l’establishment. La nuova segretaria regionale, Chantal Bomprezzi, ha superato la sorpresa di essere la protagonista del cambiamento. La consigliera comunale di Senigallia è diventata in assoluto la più giovane segretaria regionale del Pd con i suoi 32 anni e non vuole perdere l’occasione di interpretare adeguatamente il cambiamento del partito. "A me interessa molto rimettere al centro dell’attività del partito – dice – i temi e non le persone: non è un caso se ho appena incontrato i cinque segretari provinciali del Pd, affinché organizzino in ogni provincia un incontro aperto a tutti e non solo agli iscritti. Entro marzo voglio ascoltare direttamente le idee dei nostri elettori". Nel contempo l’undici marzo si terrà la prima, nuova assemblea regionale con la proclamazione della segretaria e l’elezione del presidente dell’assemblea. "Gli organismi si devono riunire – aggiunge Bomprezzi –, ma ho chiesto un’apertura simbolica al territorio con questi incontri: il partito cercherà il più possibile l’unità interna e ne ho già parlato con l’altra candidata, Michela Bellomaria, ma dobbiamo anche iniziare dai contenuti prima che dai nomi. I concetti prima delle questioni interne". E ancora: "La segretaria non è una persona sola al comando, ma credo che si dovrà dare un segnale di discontinuità". Più secco appare il sindaco di Folignano, Matteo Terrani, protagonista nella provincia che non ha in maggioranza votato per la neo segretaria regionale. "Il risultato di Chantal, che in provincia di Ascoli ha ottenuto il 40% in cinque giorni di lavoro, fa il paio con la vittoria di Elly Schlein al congresso nazionale – dice –. Credo che abbia vinto la voglia di cambiamento contro la linea dell’establishment. Bomprezzi è stata capace di interpretare questo desiderio sia attraverso la candidatura proposta da un gruppo di giovani, sia attraverso la scelta di metodi e contenuti. Ora vediamo come sarà interpretato dall’intera classe dirigente attraverso uno spirito unitario". Alessia Morani è tra i più soddisfatti, nonostante abbia votato per Stefano Bonaccini.

«Credo sia emersa una decisa volontà di cambiamento in tutte e due le espressioni di voto – osserva –. Ora sono necessari l’unità del partito e cambiamenti radicali interni, soprattutto nelle proposte da fare ai cittadini. Un vero rinnovamento". Il richiamo al cambiamento pare ormai una frase generale, che non esclude nessuno. Nemmeno i possibili sconfitti a vari livelli. Dai sindaci Valeria Mancinelli (Ancona) e Matteo Ricci (Pesaro), fino al capogruppo in consiglio regionale, Maurizio Mangialardi, da cui qualcuno si attende perfino l’uso dell’etichetta e della prassi della riconsegna dell’incarico di presidente del gruppo. "Direi che è cambiato il mondo", aggiunge Terrani. Mentre l’ex presidente regionale Luca Ceriscioli preferisce sottolineare che "Chantal Bomprezzi è la più giovane segretaria regionale del partito: un altro segnale di forte cambiamento".

Andrea Nobili, ex assessore comunale Pd e poi ex garante regionale dei detenuti, preferisce sottolineare le carenze de l Pd anconetano: "Mi pare ancora il partito più arretrato d’Italia. Ho votato Schlein e sono in sintonia con lei, ma il Pd dorico è in contrapposizione a una linea di sinistra". Il risultato delle primarie peserà anche sul voto di primavera alle comunali del capoluogo. Per ora hanno la meglio le divisioni: Pd da una parte, Sinistra, Verdi e Cinque Stelle ognuno per conto suo dall’altra. I sondaggi, inoltre, premierebbero il centrodestra anche in questa importante elezione comunale dopo regionali e politiche. Le Marche ormai da anni non sono più neanche per caso una provincia rossa. L’idea del centrodestra è di far finire per sempre questo periodo politico, cominciando con il voto comunale di Ancona per poi proseguire, il prossimo anno, con l’altra fortez za rossa di Pesaro. Dove nella storia ci sono stati solamente sindaci del Pci-Ds-Pd. Vi pare poco?