Totoministri nuovo Governo Draghi: in pole gli emiliani Delrio, Bianchi e Franceschini

L'Emilia-Romagna, ancora una volta si candida a giocare un ruolo di rilievo nella composizione del nuovo esecutivo. Dalle Marche c'è Gentiloni per il posto all'Economia

Da sinistra, Graziano Delrio, Patrizio Bianchi e Dario Franceschini

Da sinistra, Graziano Delrio, Patrizio Bianchi e Dario Franceschini

Bologna, 4 febbraio 2021- E' già partito il totoministri, dopo che l’incarico di formare il nuovo esecutivo è stato affidato all’ex presidente della Bce, Mario Draghi, che dovrà capire se esiste la possibilità di dar vita a un governo appoggiato dal Parlamento. L'Emilia-Romagna, ancora una volta, come già in passato, si candida a giocare un ruolo di rilievo nella composizione del nuovo governo. Il 'dream team Draghi' ruoterà intorno a 15-16 poltrone. Dovrà essere, come richiesto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, un esecutivo “di alto profilo” che seguirà, con ogni probabilità, il modello Ciampi, con un mix di politici e tecnici.

Tra i nomi dei papabili emiliano-romagnoli, c'è, appoggiato da un consenso molto largo, quello del reggiano Graziano Delrio. Sessant'anni, già sindaco di Reggio Emilia e ministro delle Infrastrutture e Trasporti del Governo Renzi, potrebbe andare a ricoprire di nuovo questo dicastero, nel frattempo occupato da un'altra emiliano-romagnola, la piacentina Paola De Micheli.

Un altro nome che, in questi giorni, si sussurra sempre più spesso, nei corridoi romani, è quello del 68enne ferrarese Patrizio Bianchi, a cui potrebbe andare, in qualità di tecnico, il ministero dell'Istruzione, al posto di Lucia Azzolina. Di area prodiana, già rettore dell'Università di Ferrara, è stato assessore a Scuola, Università e Lavoro in Regione Emilia-Romagna per due mandati - con i presidenti Errani e Bonaccini – e, soprattutto, nell'ultimo anno ha guidato la task force ministeriale per dettare tempi e modi della ripartenza delle scuole in piena pandemia.

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Nel puzzle dell'accordo tra i partiti, in vista del nuovo Governo, è prevedibile che il Pd blindi la sua posizione attraverso uno dei principali capicorrente: Dario Franceschini. Ferrarese, 62 anni, il pressing per confermarlo al dicastero della Cultura, già ricoperto nei governi Renzi e Gentiloni, in questi giorni è particolarmente forte.

Infine, altri due nomi di emiliano-romagnoli, anche se meno papabili, potrebbero figurare nel nuovo Governo Draghi. Se si punterà su un esecutivo più politico, Leu sarà probabilmente della partita e, a quel punto, l'attuale ministro della Salute Roberto Speranza sarebbe con ogni probabilità riconfermato. Insieme a lui, potrebbe avere un ruolo di rilievo nel Governo anche l'attuale sottosegretario al ministero della Salute, la dem di area prodiana Roberta Zampa, 64 anni, ex vicepresidente del Pd.

Un altro nome di peso, nel caso in cui Forza Italia riesca a ritagliarsi un ruolo importante nel prossimo esecutivo, è quello della capogruppo al Senato, Annamaria Bernini, 55 anni, già ministro nel 2011 (anche se per pochi mesi) per gli Affari europei, nel Governo Berlusconi.

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Sembra invece quasi certo un posto nel nuovo esecutivo per Paolo Gentiloni, 67 anni, attuale commissario europeo per l'Economia, nato a Roma ma la cui famiglia è originaria di Tolentino (Macerata). Discendente dei conti Gentiloni Silveri, nobili marchigiani, e appartenente al Pd, i rumors dicono che abbia concrete possibilità di diventare il nuovo ministro dell'Economia. In particolare perché dovrebbe operare uno scambio di cariche col premier uscente Giuseppe Conte che andrebbe al posto suo in Europa, in modo da far digerire con più facilità il Governo Draghi al M5s. In alternativa si pensa a lui anche come il prossimo ministro degli Esteri, dicastero, però,  a cui punta anche l'attuale ministro Luigi Di Maio.