Bredamenarinibus "I bus hanno riacceso i motori"

Premio Mascagni Bologna: la Iia, erede di Bredamenarinibus, torna leader del mercato italiano con il 52%

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C’era una volta un marchio simbolo della meccanica bolognese, segnato da una crisi che ha messo a rischio l’azienda e il futuro dei suoi dipendenti. Poi la rinascita, frutto di un’alleanza tra Italia e Turchia e della fiducia in nuovi dirigenti e vecchi operai. È tutta qui la vicenda che, nel 2019, ha visto riaccendersi i motori di Industria Italiana Autobus, il polo produttivo pronto, sotto l’ad Giovanni De Filippis, a rinverdire i fasti della fu Bredanarinibus.

La ricapitalizzazione di due anni fa ha davvero messo fine a un incubo.

"Un reale momento di svolta, con Invitalia e Leonardo capaci, assieme ai turchi di Karsan, di invertire un trend negativo culminato, nel 2018, in numeri che segnavano 58 milioni di fatturato e 21 di perdite, accanto ai quasi 250 dipendenti in cassa integrazione tra lo stabilimento di Bologna e quello di Flumeri, in provincia di Avellino".

La musica quanto è cambiata?

"Dopo 24 mesi, il fatturato è balzato a quota 140 milioni, e tutti coloro che usufruivano degli ammortizzatori sociali sono rientrati. Nell’ultimo biennio ci siamo consolidati come leader italiano del mercato dei bus urbani, con una quota del 52%".

Quindi, rimessa dritta la barra, non restava che rilanciare.

"Rilanciare, in questo caso, vuole dire investire. Sulle oltre 100 assunzioni in Campania, legate ai 30 milioni che serviranno a ristrutturare gli impianti avellinesi, sull’ammodernamento dell’hub di Ricerca e Sviluppo bolognese, sul 4.0 applicato alle linee produttive e, non meno importante, sui nuovi mezzi che presenteremo".

Mezzi a basso impatto?

"Mezzi elettrici, come il 12 metri che presenteremo nei prossimi mesi e come l’ampia gamma che gli affiancheremo, e mezzi a idrogeno, che in tre anni riusciremo a realizzare a partire dallo stesso know-how italiano che fu della Breda, già punto di riferimento nel Paese per quanto riguarda l’elettrico".

La pandemia non ha certo aiutato.

"Il Coronavirus ha rallentato gli ordini proprio nel momento in cui gli autobus sarebbero serviti di più, ma i volumi di mercato del comparto, nei prossimi cinque anni, sono comunque destinati a raddoppiare o triplicare. Come del resto quelli delle motorizzazioni, grazie alla transizione dal diesel e dal metano ai carburanti del futuro".