Bonfiglioli, firma della consulenza "Così miglioriamo le aziende"

È stata la prima ad applicare la metodologia Lean Thinking. "Puntiamo sull’estero"

Il ceo Michele Bonfiglioli

Il ceo Michele Bonfiglioli

Bonfiglioli Consulting è la firma italiana della consulenza aziendale. E quest’anno festeggia 50 anni di attività. Si afferma maggiormente nel 1998, quando l’azienda inizia ad applicare la metodologia Lean Thinking, che le consente di espandersi nel mondo, con un processo di managerializzazione e internazionalizzazione, guidato dal ceo Michele Bonfiglioli.

Dottor Bonfiglioli, siete considerati i pionieri del Lean Thinking in Italia.

"Grazie a mio padre che era in contatto con un professore dell’università di Harvard, iniziamo nel 1998 a praticare questa metodologia. È stata un’intuizione della quale abbiamo colto le potenzialità, adattando lo stile asciutto e americano alla realtà italiana".

Nel concreto, di cosa si tratta?

"Il Lean Thinking è una strategia operativa. Aiutiamo le aziende manifatturiere in tutto ciò che è legato al prodotto. Seguiamo il suo processo dal concepimento fino alla fabbricazione, arrivando alla consegna. Il nostro compito è migliorare le performance operative e i tempi di risposta. Ci occupiamo però anche di altro".

Cioè?

"Le aree di consulenza sono sei, ma non basta una sola metodologia. Vorrei diventare un campione nazionale con respiro internazionale. Nel settore, credo che anche noi italiani possiamo essere maestri con i dovuti accorgimenti, con la possibilità di servire i grandi campioni nazionali presenti nel mondo, e che hanno bisogno di un unico interlocutore globale. Abbiamo investito negli Stati Uniti e abbiamo acquisito la maggioranza di una società, Octagona, con la quale abbiamo una presenza diretta in India. Abbiamo anche una metodologia Lean World Class di nostra proprietà, che è un’evoluzione del Lean Thinking. Il fatturato dello scorso anno è di 8,1 milioni di euro. Ma siamo in crescita".

Tra i vostri progetti, c’è la Lean Factory School.

"Nel 2012, abbiamo aperto una scuola a Crespellano (Bologna). Anche in questo caso, siamo stati i primi a creare una formazione esperienziale, portando le persone non solo a un livello teorico di preparazione, ma anche provando sul campo, con il montaggio dei motori elettrici e il disegno dei layout e dei processi industriali. Ogni anno accogliamo circa 400 persone di livello molto qualificato".

Quali sono i propositi dell’anno?

"Contiamo 100 dipendenti, ma sono previste nuove assunzioni. Credo sia il dovere sociale dell’imprenditore assumere nuove persone, soprattutto i giovani. Abbiamo dei progetti di ricerca con le Università di Bologna e Reggio Emilia, ospitando dottorandi e ricercatori per lo sviluppo di progetti di digitalizzazione dei processi in ottica predittiva".