
Il Ceo di Emiliana Serbatoi, Gian Lauro Morselli
Modena, 29 aprile 2025 – Oltre quarant’anni di storia, due sedi industriali, decine di Paesi presidiati, un fatturato che nel 2024 ha raggiunto i 38 milioni di euro di volume d’affari e oltre 100 collaboratori. E’ Emiliana Serbatoi, con sede a Campogalliano (Modena), che dal 1983 realizza serbatoi di ogni tipo e per ogni prodotto petrolifero e liquido e per ogni settore, garantendo sostenibilità, sicurezza, qualità, innovazione e soprattutto passione per il proprio lavoro, come spiega il Ceo Gian Lauro Morselli.
Partiamo dal nome: com’è nato?
"‘Emiliana Serbatoi’ è stata fondata nel 1983 da me e da mio padre Giancarlo, per sottolineare il legame con l’Emilia-Romagna, terra di operosità e innovazione, e identificare la specializzazione nella produzione di serbatoi per carburanti. Un nome scelto per rappresentare radici solide e per esprimere l’ambizione di espanderci".
Avete superato i 40 anni di attività. Che passi sono stati fatti dal 1983?
"Siamo passati da una piccola sede artigianale a Modena a un’azienda che lavora in tutto il mondo, fiera portatrice del Made in Italy. Nel corso dei decenni sono cambiati i prodotti, gli spazi e i mercati, ma sono immutati i valori: passione, impegno e ricerca di qualità e innovazione. Abbiamo investito in tecnologie, ampliato i mercati, radicato la presenza internazionale e costruito una reputazione di eccellenza e affidabilità".
Dai primi serbatoi a caduta per il gasolio, il ventaglio di offerte si è ampliato.
"Sì, da tempo proponiamo una gamma con centinaia di soluzioni: serbatoi fissi e mobili, in acciaio o polietilene, per ogni tipo di carburanti, liquidi e per AdBlue. L’attività senza sosta di ricerca e sviluppo ha portato anche alla creazione di dispositivi tecnologici per il controllo e la sicurezza dei rifornimenti".
Progetti a catalogo, ma anche su misura: cliente al centro?
"Certo! Oltre a prodotti a catalogo, realizziamo soluzioni personalizzate per ogni esigenza. Dalle batterie di cisterne per l’enologia, destinate a grandi cantine, agli impianti complessi in Africa e Centro-America, anche lavorando con l’Onu. Fino a un progetto che mi sta a cuore: l’impianto di rifornimento natanti del porto Mirabello a La Spezia".
Quali sono le principali caratteristiche dei vostri prodotti?
"Qualità dei materiali, sicurezza certificata, innovazione continua e sostenibilità. Ogni serbatoio è frutto di una filiera controllata e di una cultura aziendale che mette il focus sul cliente e sulla durabilità del prodotto. Innoviamo per offrire soluzioni efficienti, affidabili e rispettose dell’ambiente".
Come vi ponete rispetto all’export?
"Esportiamo il 50% della produzione, in tutti i continenti: grazie ai commerciali e tecnici che viaggiano ogni giorno e all’azione dei nostri dealer, presidiamo l’Italia e decine di Paesi. E puntiamo ad affrontare sempre nuovi mercati, continuando intanto a strutturarci dove siamo già presenti".