Cpl Concordia: "Puntiamo ai mercati esteri"

Premio Mascagni, energia e gas le strategie di Cpl Concordia

Paolo Barbieri, presidente del cda, da un anno è alla guida della cooperativa

Paolo Barbieri, presidente del cda, da un anno è alla guida della cooperativa

CONCORDIA (Modena), 2 luglio 2019 - UN COLOSSO cooperativo privato nel settore dell’energia e del gas, con un fatturato 2018 a quota 257 milioni, al servizio (all’80%) delle multiutilities, degli enti pubblici, e dei privati per il 20%. A Concordia, nel cuore della Bassa modenese colpita dal sisma del 2012, Cpl Concordia, 1550 occupati (in crescita), a capo di un gruppo di oltre 30 società controllate, è un’altra realtà imprenditoriale vigorosamente rinata dalle ‘macerie’. Al dottor Paolo Barbieri, da un anno presidente del cda, il compito di guidare la cooperativa, che quest’anno ha compiuto 120 anni di vita, verso le sfide future del mercato internazionale.

Presidente Barbieri, qual è lo stato di salute di Cpl?

«Siamo soddisfatti, ma vogliamo dare solidità alla nostra crescita attraverso nuovi business, come quelli legati al ciclo dell’acqua. Il contributo più importante di quest’ultimo periodo è la metanizzazione della Sardegna su incarico di Italgas, oltre ai contratti pluriennali per le gestioni energetiche di realtà importanti come le Città Metropolitane di Bologna, Roma, Napoli».

Qualche anticipazione sul futuro?

«Nei prossimi anni punteremo anche sull’estero, dove siamo già presenti in Romania. Il mercato è in continua evoluzione e l’innovazione è il motore principale della nostra cooperativa, una ‘mission’ che trascina tutti i settori e ne alimenta di nuovi».

Il tasso di crescita?

«Un buon 20%: nel 2019 contiamo di superare i 300 milioni grazie a facility management, cogenerazione, pubblica illuminazione, reti tecnologiche e fornitura software: considerando la stagnazione dell’economia nazionale è un ottimo risultato, ma prevediamo un’ulteriore crescita grazie allo sviluppo di nuove tecnologie legate a ‘blockchain’ e ‘big data’. Stiamo investendo nel settore del Gnl, il gas naturale liquefatto (a meno 163°) che siamo in grado di trasportare dove non c’è la rete. Punteremo anche sulla vendita di prodotti certificati per la gestione gas metano, sfruttando il nostro storico know how».

Tanti investimenti spalmati sui diversi fronti, dunque..

«Esattamente. In più continuiamo a investire nelle risorse umane, con 21mila ore erogate, nel 2018, per la formazione del personale; abbiamo introdotto un ‘sistema welfare’ che premia il risultato economico raggiunto, e stiamo adottando modalità operative per migliorare il rapporto tra lavoro e vita privata».

Un voto all’economia nazionale?

«Il Pil è fermo, e questo mette a rischio gli investimenti e, per quanto riguarda Cpl, ci impedisce di sviluppare opportunità mature da anni nell’efficientamento energetico soprattutto degli edifici pubblici».

Ci sono differenze rispetto agli anni passati?

«Rispetto al passato rileviamo un miglioramento nei tempi di pagamento degli enti pubblici, salvo alcune specifiche eccezioni ben identificate, mentre peggiora la burocratizzazione delle procedure, dove il cartaceo continua a farla da padrone nonostante l’avvento del digitale».