Ogni produzione merita un mescolatore costruito su misura capace di raggiungere il suo scopo. Questa la mission della Mix Srl di Cavezzo (Modena), che progetta e costruisce sistemi di mescolazione e componenti industriali per il trattamento di prodotti in polvere, granuli, fibre e paste. Rialzatasi dai forti danni del sisma 2012, nel 2019 ha realizzato il fatturato record: 13.6 milioni di euro, come spiega il direttore generale Gianpietro Caldarola.
Come nasce la Mix?
"È stata fondata a Cavezzo nel 1990 da tre soci. La società parte con la produzione di macchine per mescolare polveri di ogni tipo: sabbie, coloranti, cemento in polvere, farine, zuccheri. E in riferimento ad ambiti trasversali: Edilizia, alimentare, farmaceutica, chimica, plastica. Poi con gli anni la produzione si è evoluta e abbiamo iniziato a dare vita anche a altri accessori, componenti che vanno inseriti negli impianti, come ad esempio le valvole che intercettano le polveri e i filtri depolveratori. Nel 2018 la società è stata venduta a un Fondo italiano e oggi i tre fondatori non sono più in azienda. Stiamo portando avanti un cambiamento, soprattutto culturale".
Cosa intende?
"Da azienda a gestione ‘padronale’ si è passati a una gestione ‘manageriale’. Sto introducendo cambi importanti, di maggiore apertura, in cui il ruolo dei dipendenti stessi è valorizzato e più attivo. Ci siamo aperti al mondo dei social e stiamo gestendo bene la emergenza pandemia: siamo rimasti chiusi solo tre settimane, durante il lockdown di marzo 2020, ma lavorando con il mondo alimentare ci siamo riattivati presto".
Qual è il vostro cliente tipo?
"L’impiantista, le aziende che progettano un impianto, in parte lo producono e in parte acquistano le macchine di processo. In origine Mix si concentrava sul settore edile. Ora il nostro mercato di riferimento è quello alimentare che invece chiede materiali e rifiniture più pregiate. Si pensi alla farina e al latte in polvere per neonati. Siamo passati a macchine più complesse e rifinite, precise e di elevata qualità. Inoltre, i nostri macchinari sono personalizzati in base alle esigenze dei clienti: l’80% dei prodotti è progettato e costruito ‘su misura’, sulla base di specifiche richieste".
Prospettive future?
"Il Fondo intende realizzare un cluster mediante l’acquisizione di altre aziende, ognuna delle quali manterrà la sua autonomia e specificità. Si è appena conclusa l’acquisizione della Comav, pmi ferrarese specializzata nella progettazione su misura e realizzazione di macchine svuotasacchi, valvole stellari, valvole a farfalla, deviatrici a tamburo e presse compattatrici, utilizzate nell’industria alimentare, plastica, chimica e farmaceutica. L’obiettivo è di arrivare a un fatturato di almeno 60 milioni mediante acquisizioni".