Valvole Italia: "Voilà, il futuro è nelle Valvole"

Premio Mascagni Modena, l’exploit di sette amici in un settore giudicato sorpassato. "No ai luoghi comuni"

Premio Mascagni Valvole Italia

Premio Mascagni Valvole Italia

Sette amici e una passione sono alla base di ‘Valvole Italia’, nata nel 2015 con sede a Modena. In un comparto per certi aspetti saturo l’azienda si specializza in una nicchia di mercato, ma di grande importanza: progetta, produce e commercializza valvole oleodinamiche principalmente di sostentamento carico, in particolare valvole di bilanciamento per applicazioni mobili, come spiega il ceo Simone Storci.

Da un’intuizione al Financial Times: come nasce ‘Valvole Italia’?

"Era il 2015, eravamo un gruppo di persone che aveva già lavorato insieme a diversi progetti in una grande multinazionale, con ottimi risultati e una particolare chimica tra di noi. A forza di parlare di tutto quello che ci piaceva o no del nostro modo di lavorare, di quello che poteva essere fatto meglio, quasi spontaneamente ci siamo chiesti se ci fosse la possibilità di fare qualcosa insieme. Siamo nati così: prendendo il nostro settore, le valvole idrauliche, e mettendo in dubbio tutte le verità comunemente accettate da quelli che ci lavoravano, concordi sul fatto che un numero importante di esse fossero relitti del passato, rispettate più per pigrizia che per convinzione".

Il nome Valvole non è scelto a caso.

"Le aziende del settore, anche dalle nostre parti, tendono ad avere nomi americaneggianti. Ma anche questo è un avanzo del passato. Innovazione, tecnologia, qualità, forza lavoro che l’Emilia è in grado di esprimere oggi nel settore non temono rivali: abbiamo pensato ‘e se facessimo il contrario di quello che fanno tutti gli altri?’ Abbiamo scelto un nome che spiegasse nel modo più breve cosa facciamo, ma soprattutto dove lo facciamo".

La differenza con i competitor?

"Siamo chiari: siamo figli di quello che abbiamo fatto e visto nelle esperienze precedenti, ma il nostro sistema di sviluppo, produzione e commercializzazione del prodotto è solo nostro, il livello di integrazione dei processi a livello globale è difficile da uguagliare per chi parta da realtà stratificate in precedenza. Se dovessi citare un singolo fattore competitivo che ci differenzia, direi forse la capacità di adottare molto rapidamente le nuove tecnologie e le nuove idee".

Come è nata la decisione di estendervi all’estero?

"Non c’è stata una vera e propria decisione. La proiezione sugli Stati Uniti e sulla Cina era parte integrante del business plan fin dal primo istante. ‘Valvole America’, nostra filiale in Ohio, è nata pochi giorni dopo ‘Valvole Italia’, l’accordo di joint venture in Cina addirittura qualche mese prima. L’obiettivo è avere una distribuzione del fatturato uniforme nelle tre macro-aree principali dell’economia mondiale: Europa, Nord America, Estremo Oriente. La strategia si è rivelata vincente, ci ha consentito di mettere a segno una crescita consistente perfino nell’annus horribilis 2020, dirottando la produzione sui mercati meno colpiti in quel momento".