MARIA SILVIA CABRI
Premio Mascagni

Salami, la forza del made in Italy: "Oleodinamica di qualità"

L’impresa modenese è alla terza generazione. Pucci, managing director: "Export al 90%"

Salami, la forza del made in Italy: "Oleodinamica di qualità"

Da sinistra Guido Leo, Coordinatore engeneering, la presidente del cda Maria Silvia Salami e Angelo Pucci, Managing director dell’azienda

Modena, 1 ottobre 2024 – “Progettiamo, fabbrichiamo e vendiamo componenti e sistemi idraulici made in Italy“. Si presenta così la Salami Spa con sede a Modena, che da quasi 70 anni produce e commercializza componenti oleodinamici. Una passione che è arrivata alla terza generazione, come racconta Angelo Pucci, il Managing Director della Salami stessa.

La vostra parola chiave è ‘oleodinamica’: come nasce Salami Spa?

"Salami Spa è stata fondata nel 1956 e nasce dall’intuizione di Giuseppe Salami che, da giovane ventenne diplomato, ha trasformato la propria passione per l’oleodinamica in una idea di business, traendo spunto dallo studio e dall’analisi dei macchinari lasciati in Italia dagli americani dopo la Seconda guerra mondiale. Negli anni si è sempre dedicato allo sviluppo e alla crescita dell’azienda fino al suo decesso nel 2018. La storia è continuata nelle mani delle figlie Maria Silvia e Rossana e negli ultimi anni è entrato in azienda anche il giovane ingegnere Guido Leo, nipote di Giuseppe Salami".

Come si è evoluta nei decenni l’idea di Giuseppe Salami?

"La sua filosofia aziendale è cresciuta insieme alla gamma dei prodotti e allo studio di personalizzazioni mirate alle esigenze applicative dei clienti. Perseguiamo la ricerca continua attenti alle evoluzioni di mercato".

Quali sono i vostri settori di applicazione e i clienti finali?

"I nostri clienti finali sono i costruttori di macchinari mobili. I settori sono trasversali: dai macchinari agricoli alla edilizia, al forestale, al marino, alla manutenzione delle strade e alla pulizia, alla raccolta rifiuti, agli spazzaneve e altri ancora. I veicoli del cosiddetto off-highway (letteralmente ‘fuori dall’autostrada’), ossia macchinari mobili non automotive".

Dalla progettazione alla produzione: come si caratterizza il ciclo completo?

"L’intero ciclo produttivo dei nostri prodotti è stato sviluppato all’interno dell’azienda, dalla progettazione alla prototipazione, alla produzione in serie e per finire alla commercializzazione. Il ciclo è al 100% in house e viene realizzato con sistemi avanzati di produzione automatica. Tuttavia, il fattore umano rimane per noi altamente strategico, sui controlli finali e sui delicati passaggi di verifica".

Cosa vi differenzia dai competitor?

"Ciò che ci contraddistingue è la profondità di gamma, siamo una delle poche aziende idrauliche a proporre sotto lo stesso marchio sia pompe a ingranaggi esterni che motori idraulici e divisori di flusso che valvole distributrici. Ma anche la flessibilità, rispondiamo rapidamente alle diverse esigenze del mercato in modo mirato ed efficiente, e la qualità".

Quanto incide il fattore estero?

"Nel nostro caso l’incidenza è notevole: circa il 90% del nostro fatturato viene esportato in tutto il mondo. I nostri mercati strategici ad oggi sono l’Europa e l’America, ma arriviamo in Australia, Africa e in Oriente. Ultimamente stiamo guardando con crescente interesse anche all’India".