
Mariano De Santis è il direttore generale della For, azienda con sede e stabilimento a Poggio Renatico, nel Ferrarese, e novecento clienti in tutto il mondo
Poggio Renatico (Ferrara), 24 giugno 2025 – Qui si lavora nel mondo e per il mondo. Già, perché For – sede e stabilimento a Poggio Renatico, nel Ferrarese – conta su novecento clienti sparsi nei cinque continenti. E per tutti ha i prodotti giusti, anzi i tubi giusti, perché proprio di questo stiamo parlando. Della storia di For, del suo sviluppo, del suo radicamento sul territorio, dei suoi prodotti e dei suoi valori risponde al Carlino il direttore generale dell’azienda, Mariano De Santis.
Direttore, ci parli dei prodotti.
"I raccordi di For sono prodotti da barra trafilata (raccordi diritti) o stampati (gomiti, T, croci e flange). Si tratta di raccordi zincati secondo lo standard Iso 19598 e resistono 1.400 ore alla ruggine rossa in ambiente di test secondo gli standard Iso. Per salvaguardarne l’integrità ed evitare la contaminazione, tutti i particolari sono forniti con protezioni sui filetti e altre forme di preservazione. FOR-T-FLEX è il marchio per tubi oleodinamici assemblati e raccordi per tubo oleodinamico".
Quali sono i settori di utilizzo?
"Trasporti, agricoltura, costruzioni e movimentazione di materiali. I nostri prodotti sono impiegati, fra l’altro, su trattori, macchine per il movimento terra e carrelli elevatori".
Tra i vostri clienti figurano gruppi di assoluto livello internazionale e dunque puntate molto sull’export.
"Sì, molti sono i brand, tra i quali Toyota, Caterpillar, Cnh, Volvo, Komatsu. Il 40% del fatturato è prodotto da ordinativi che provengono da ogni parte del mondo".
Oggi è indispensabile investire.
"È la verità. Noi ci stiamo concentrando, e dunque stiamo investendo molto, sullo sviluppo di processo. Questo ha determinato, ad esempio, l’avanzatissimo sistema di zincatura".
E si fa molta attenzione alla sostenibilità.
"For rispetta tutte le risorse naturali. Utilizza materiali eco-compatibili minimizzando gli sprechi e riducendo il consumo di risorse come acqua ed energia. L’obiettivo costante è la riduzione dell’impatto ambientale. Con il primo Report 2023 di sostenibilità del Gruppo Borghi, comunichiamo in modo trasparente in ambito di sostenibilità ambientale, sociale, economica".
Gli esempi non mancano.
"Gli stabilimenti di For sono dotati di una rete di impianti fotovoltaici (fornisce oltre il 22% dell’energia totale utilizzata), che corrisponde a oltre 450mila chilogrammi di emissioni di Co2 evitate ogni anno. Inoltre, l’efficace riduzione dell’impatto ambientale è realizzata grazie alla continua razionalizzazione dell’impiego di materia prima, alla depurazione totale delle acque di processo e alla gestione a recupero di oltre l’80% dei rifiuti prodotti".
For ha una storia particolare.
"Fa parte del Gruppo Borghi e nacque per realizzare produzioni interne, ma in breve si comprese che si potevano proporre con successo anche al mercato".
Come giudica il mercato attuale?
"È in atto una ripresa dopo le difficoltà dei primi mesi. L’introduzione dei dazi americani non ha certamente aiutato".
Il rapporto con il territorio?
"Per noi è fondamentale. Detto che l’acciaio, al momento, è di sola provenienza italiana, lo stabilimento è ben inserito nell’area e fa parte attiva della comunità. I dipendenti sono tutti di questa zona e l’azienda sostiene varie iniziative legate, in particolare, a sport, socialità e disabilità".