Mondiali di Calcio 2018 e la motivazione a vincere

Cosa si intende per “flow” e come influisce sulle prestazioni

Attiva la Salute

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Il 2018 ci ha portato in Russia con un evento di portata mondiale emozionandoci e facendoci appassionare a squadre e calciatori di tante nazioni diverse, che si contendono un titolo davvero importante. Proprio questo grande evento sportivo, offre lo spunto per riflettere su quanto anche l’aspetto psicologico possa influire su una prestazione, oltre a quello strettamente fisico.

Mantenere alti l’energia, l’entusiasmo e la motivazione può rivelarsi difficile soprattutto quando le partite volgono al termine, l’adrenalina sale ma con essa anche la stanchezza, a volte l’ansia. In psicologia sportiva mantenere quello “spirito giusto” che permette di affrontare una sfida è definito “flow” (flusso). Si tratta, infatti, della sensazione di un perfetto equilibrio tra le proprie capacità e la sfida da affrontare con un’attivazione tale che non produce ansia bensì un completo coinvolgimento nell’attività e sensazione di controllo della situazione.

Il mental training sportivo, una delle attività professionali presenti all’interno del Centro Medico Attiva svolta dalla psicologa Dott.ssa Marica Vignozzi, consente di gestire e allenare la preparazione sportiva integrando l’allenamento fisico e tecnico con quello mentale e consente di raggiungere la propria prestazione ottimale riducendo le difficoltà come ansia, calo di attenzione e concentrazione o altre problematiche che possono gradualmente incidere sulla salute e sull’attività dell’atleta; questo tipo di allenamento rinforza sia la performance, ma allo stesso tempo, il benessere, ridimensionando situazioni di blocco che causano, talvolta, differenza tra la prestazione in allenamento e quella in partita.

L'atleta che riesce a potenziare le condizioni di flow avrà maggiori probabilità di raggiungere la propria peak performance ovvero la propria performance migliore. È possibile percepire ansia quando la persona si trova ad affrontare sfide che non sono o, come spesso succede, non sono percepite alla propria portata. Si rivela necessario, in tal caso, capire il perché di tale aumento negativo dell’attivazione per permettere alla persona di tornare al proprio livello di prestazione.

Lo psicologo dello sport Csikszentmihaly (Csikszentmihalyi M., 1990), definì il flow come “un senso di trascendenza, come se i confini del sé si fossero improvvisamente espansi, la consapevolezza del tempo scompare, le ore sembrano volar via senza accorgersene. Questo stato di coscienza è ciò che più di vicino alla felicità possiamo immaginare”. Il flow rappresenta lo stato psico-fisico ottimale che porta l’individuo sia a vincere in campo che a superare i propri limiti.