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SOLO QUESTA mattina il pm Francesco Alvino dovrebbe rilasciare il nulla osta per i funerali di Pier Giorgio Merli, il ricercatore bolognese di 66 anni morto sabato notte cadendo in mare da un pontile di Marinara. Il magistrato deciderà dopo aver letto la relazione del medico legale che ieri mattina all’obitorio dell’ospedale di Ravenna ha effettuato la visita esterna del cadavere. Il pm, infatti, come era prevedibile, ha ritenuto di non effettuare l’autopsia. Intanto si sono appresi maggiori e più precisi particolari sulla tragica vicenda. Pier Giorgio Merli aveva raggiunto Marina di Ravenna in mattinata in compagnia della moglie. In programma c’era una uscita in mare, ma la nebbia lo ha impedito. I due coniugi hanno quindi pranzato e poi la moglie è tornata a casa mentre il fisico e ricercatore bolognese è rimasto a bordo della barca. «Mio padre — racconta la figlia Elisa — era solito starsene in barca per studiare. E così ha fatto anche sabato pomeriggio. So che a una certa ora ha anche telefonato alla mamma dicendo che avrebbe dormito un po’. Escludo quindi che mio padre sia andato a cena. Mio padre è rimasto dentro alla sua barca fino a tardi». Elisa Merli ipotizza quindi che il padre verso le 23 sia uscito per andare nei bagni di Marinara. E’ stato in quel frangente che alcuni testimoni lo hanno visto barcollare e finire in acqua. Precisa la figlia: «La barca è stata trovata aperta e con la stufa accesa. Segno evidente che mio padre quando si è allontanato sapeva che sarebbe rimasto assente pochi minuti». A causare la caduta in acqua del ricercatore bolognese dovrebbe essere stato quindi verosimilmente un malore. Il corpo di Pier Luigi Merli, sabato notte, è stato recuperato da alcuni ormeggiatori scesi in acqua con un gommone appena saputo dell’accaduto. Ma per l’uomo non c’era più nulla da fare. La scomparsa di Pier Luigi Merli ha destato vivissima impressione nel mondo scientifico nazionale e internazionale dove era conosciutissimo quale autore, nel 1974, assieme ai suoi colleghi Giulio Pozzi e Gianfranco Missiroli, di un esperimento relativo all’interferenza da ‘doppia fenditura di un singolo elettrone’ definito «il più bello della storia della fisica».
c.r.