2008-03-27
DUE COLPI di fucile in pieno volto sparati da un’auto in corsa: un vero e proprio agguato di stampo mafioso. E’ stato ucciso così, ieri mattina poco prima delle 10, sulla statale 280, nei pressi di Lamezia Terme, Antonio Longo di 49 anni, originario del Reggino e residente nel Catanzarese, procuratore generale di una società per azioni, la Tecnovese Spa, con sede a San Zaccaria di Ravenna, al numero 450 di via Dismano, nel pieno centro della frazione. L’uomo lascia moglie e due figli. L’omicidio, secondo gli investigatori, è da collegarsi agli interessi economici della vittima. Longo risulta un imprenditore senza precedenti penali, con legami molto stretti nel mondo della politica, dell’imprenditoria e degli affari non solo in Calabria. La Tecnovese spa è una società che occupa una media di 116 addetti, e che ha cantieri aperti in varie parti d’Italia. Fra i lavori aggiudicati alla Tecnovese, la realizzazione del piazzale portuale retrostante la banchina nord del porto di Gioia Tauro e la costruzione, insieme alla Società internazionale gallerie Spa di Napoli, della galleria Novalba-Cardinale, in provincia di Catanzaro, facente parte della Trasversale delle Serre, una importante arteria della zona per la quale sono da tempo aperti i cantieri. Per il completamento dei quattro lotti della arteria, nello scorso febbraio si erano incontrati il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro e l’assessore al bilancio della Regione Calabria, Vincenzo Spaziante: era stato deciso un finanziamento di 138 milioni rientranti nel quadro strategico nazionale.
L’omicidio è avvenuto verso le 9.50. Antonio Longo era alla guida della propria Audi A 3 e procedeva lungo la strada statale 280, la ‘Due Mari’, verso l’aeroporto di Lamezia Terme. Nei pressi di Calderaio, al bivio di Vena di Maida, l’auto è stata verosimilmente affiancata da un’altra vettura dal cui finestrino sono partiti i due colpi mortali. La A 3, priva di guida, ha percoso ancora un lungo tratto di strada e si è schiantata contro il new jersey . La prima segnalazione per la polizia era quella di una vettura incidentata. Quando gli agenti della Polizia stradale sono arrivati sul posto, si sono accorti che il conducente non era morto per l’urto, ma perchè crivellato di colpi. Sul posto sono andati personale della Squadra Mobile di Catanzaro e del Commissariato di Lamezia Terme e i carabinieri del comando provinciale di Catanzaro. Le indagini sono coordinate dal pm di Lamezia Terme, Elio Romano il quale ieri pomeriggio ha sentito quali persone informate sui fatti i familiari della vittima e un socio in affari. Sull’omicidio è intervenuto anche il presidente di Confidustria Calabria chiedendosi: «E’ questo il tributo che gli imprenditori devono pagare per aver scelto di stare dalla parte della legalità?»
c.r.