2009-05-10
di NEVIO GALEATI
BOLOGNA
IL CALENDARIO del maestro Riccardo Muti in queste settimane è, se possibile, più denso del consueto. Insieme allOrchestra Giovanile Luigi Cherubini, che ha fondato nel 2004, sta provando la grande opera di Niccolò Jommelli Demofoonte che debutterà al Festival di Pentecoste, a Salisburgo, il 29 maggio. La settimana dopo sarà a Parigi, nella Cattedrale di Saint-Denis sul podio dellOrchestra nazionale di Francia per eseguire la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi; sempre a Parigi, allOpèra Garnier, replicherà il Demofoonte. Prove e trasferte, dunque, quasi senza soluzione di continuità. Nonostante questo però Muti dedicherà la serata di domani allUniversità di Bologna: sarà infatti nellaula magna dellAlma Mater, a Santa Lucia, sul podio della sua Orchestra Cherubini, per una lezione concerto dedicata alla Sinfonia n.41 in do maggiore K 551 Jupiter di Mozart. Già oggi pomeriggio, per altro, farà lasciare aperte le porte del Teatro Rossini di Lugo durante le prove dellevento di domani sera. Lappuntamento dedicato solo al personale dellAteneo e non al pubblico costituirà un omaggio del grande direttore dorchestra allUniversità che gli ha conferito la laurea honoris causa in Discipline delle arti, musica e spettacolo nel 1991; e sarà un omaggio al rettore, Pier Ugo Calzolari, giunto alla fine del proprio mandato.
LA FORMULA scelta, la lezione concerto appunto, ha in sè inoltre un valore aggiunto: Riccardo Muti dedica da sempre grandissima attenzione ai giovani. Lo dimostra limpegno per lOrchestra Giovanile Luigi Cherubini, composta da giovani strumentisti tutti sotto i 30 anni e provenienti da ogni regione dItalia. Prima ancora che si ponessero le basi di questa compagine orchestrale dedicata a uno fra i massimi compositori italiani di tutti i tempi, stimato dallo stesso Beethoven, il direttore aveva iniziato a proporre lezioni-concerto quando dirigeva lorchestra della Scala. In innumerevoli occasioni gli studenti della Cattolica di Milano lo avevano seguito mentre, seduto al pianoforte, mostrava il lavoro minuzioso e delicato che il maestro svolgeva per dedicare al pubblico esecuzioni perfette. Tornare a Bologna a cinque anni di distanza dallultimo concerto (fu nel 2004, quando gli venne conferita la cittadinanza onoraria) e farlo con entusiasmo perché il luogo dellevento sarà luniversità, conferma lattenzione del grande artista appunto per il mondo della scuola e per i giovani. Daltra parte Muti ha sempre ritenuto fondamentale rendere la musica sempre più accessibile e familiare, segnalando il suo valore centrale e irrinunciabile nellesistenza di tutti. «La musica è armonia ha spiegato in più occasioni e larmonia è la base dellesistenza di tutto il creato». Sempre con questa filosofia ha eseguito opere universali in situazioni anche logisticamente scomode durante i Concerti dellAmicizia proposti con Ravenna Festival: unarena ai piedi delle Piramidi, un antico antiteatro romano nel deserto tunisino; una fortezza in Persia, una piazza in una città captiale del Marocco e altro ancora. «La musica, che non ha bisogno delle parole spiegava al ritorno di un Viaggio dellAmicizia fa condividere sentimenti, emozioni; è un linguaggio universale e riesce a toccare lanima di tutti».
SARÀ così anche domani sera, seguendo le note della Jupiter che Mozart compose nel 1788, una fra le stagioni più prolifiche per il genio salisburghese. Lautografo porta lindicazione del luogo e del giorno in cui fu terminata: il 10 agosto, a Vienna. Il titolo, con il suo rimando mitologico a Giove, non fu assegnato dal compositore ma probabilmente dallimpresario inglese Johann Peter Salomon, per evidenziare il carattere grandioso e divino che caratterizza questultima composizione strumentale. «Mozart spiega Riccardo Muti è sublime perché in maniera divina parla agli uomini degli uomini, non giudica e dice: io sono uno di voi».
di NEVIO GALEATI
BOLOGNA
IL CALENDARIO del maestro Riccardo Muti in queste settimane è, se possibile, più denso del consueto. Insieme allOrchestra Giovanile Luigi Cherubini, che ha fondato nel 2004, sta provando la grande opera di Niccolò Jommelli Demofoonte che debutterà al Festival di Pentecoste, a Salisburgo, il 29 maggio. La settimana dopo sarà a Parigi, nella Cattedrale di Saint-Denis sul podio dellOrchestra nazionale di Francia per eseguire la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi; sempre a Parigi, allOpèra Garnier, replicherà il Demofoonte. Prove e trasferte, dunque, quasi senza soluzione di continuità. Nonostante questo però Muti dedicherà la serata di domani allUniversità di Bologna: sarà infatti nellaula magna dellAlma Mater, a Santa Lucia, sul podio della sua Orchestra Cherubini, per una lezione concerto dedicata alla Sinfonia n.41 in do maggiore K 551 Jupiter di Mozart. Già oggi pomeriggio, per altro, farà lasciare aperte le porte del Teatro Rossini di Lugo durante le prove dellevento di domani sera. Lappuntamento dedicato solo al personale dellAteneo e non al pubblico costituirà un omaggio del grande direttore dorchestra allUniversità che gli ha conferito la laurea honoris causa in Discipline delle arti, musica e spettacolo nel 1991; e sarà un omaggio al rettore, Pier Ugo Calzolari, giunto alla fine del proprio mandato.
LA FORMULA scelta, la lezione concerto appunto, ha in sè inoltre un valore aggiunto: Riccardo Muti dedica da sempre grandissima attenzione ai giovani. Lo dimostra limpegno per lOrchestra Giovanile Luigi Cherubini, composta da giovani strumentisti tutti sotto i 30 anni e provenienti da ogni regione dItalia. Prima ancora che si ponessero le basi di questa compagine orchestrale dedicata a uno fra i massimi compositori italiani di tutti i tempi, stimato dallo stesso Beethoven, il direttore aveva iniziato a proporre lezioni-concerto quando dirigeva lorchestra della Scala. In innumerevoli occasioni gli studenti della Cattolica di Milano lo avevano seguito mentre, seduto al pianoforte, mostrava il lavoro minuzioso e delicato che il maestro svolgeva per dedicare al pubblico esecuzioni perfette. Tornare a Bologna a cinque anni di distanza dallultimo concerto (fu nel 2004, quando gli venne conferita la cittadinanza onoraria) e farlo con entusiasmo perché il luogo dellevento sarà luniversità, conferma lattenzione del grande artista appunto per il mondo della scuola e per i giovani. Daltra parte Muti ha sempre ritenuto fondamentale rendere la musica sempre più accessibile e familiare, segnalando il suo valore centrale e irrinunciabile nellesistenza di tutti. «La musica è armonia ha spiegato in più occasioni e larmonia è la base dellesistenza di tutto il creato». Sempre con questa filosofia ha eseguito opere universali in situazioni anche logisticamente scomode durante i Concerti dellAmicizia proposti con Ravenna Festival: unarena ai piedi delle Piramidi, un antico antiteatro romano nel deserto tunisino; una fortezza in Persia, una piazza in una città captiale del Marocco e altro ancora. «La musica, che non ha bisogno delle parole spiegava al ritorno di un Viaggio dellAmicizia fa condividere sentimenti, emozioni; è un linguaggio universale e riesce a toccare lanima di tutti».
SARÀ così anche domani sera, seguendo le note della Jupiter che Mozart compose nel 1788, una fra le stagioni più prolifiche per il genio salisburghese. Lautografo porta lindicazione del luogo e del giorno in cui fu terminata: il 10 agosto, a Vienna. Il titolo, con il suo rimando mitologico a Giove, non fu assegnato dal compositore ma probabilmente dallimpresario inglese Johann Peter Salomon, per evidenziare il carattere grandioso e divino che caratterizza questultima composizione strumentale. «Mozart spiega Riccardo Muti è sublime perché in maniera divina parla agli uomini degli uomini, non giudica e dice: io sono uno di voi».
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