Bologna allo stadio di Ravenna? La società stringe i tempi

L'ad Fenucci ricevuto dal sindaco De Pascale. I rossoblù potrebbero giocare al Benelli durante i lavori di restyling del Dall'Ara

Il Bologna potrebbe giocare allo stadio di Ravenna (Foto Dire)

Il Bologna potrebbe giocare allo stadio di Ravenna (Foto Dire)

Ravenna, 12 febbraio 2020 - L’ipotesi che il Bologna possa giocare a Ravenna le gare casalinghe nel periodo in cui il Dall’Ara sarà chiuso per i lavori di ristrutturazione, ha percorso il primo step. Una delegazione del club rossoblù, con l’amministratore delegato Claudio Fenucci, è infatti scesa a Ravenna per incontrare il sindaco Michele De Pascale. Prima dell’incontro in Municipio, la delegazione del Bologna ha visionato lo stadio Benelli. Al termine del meeting, il sindaco De Pascale ha commentato positivamente l’incontro: "Questa mattina ho incontrato in Municipio una delegazione del Bologna Football Club. All'incontro, al quale era presente l'amministratore delegato del Bologna, Claudio Fenucci, ha partecipato anche l'assessore regionale Andrea Corsini. Il Bologna Fc, insieme al Comune di Bologna, sta portando avanti un progetto ambizioso sullo stadio Dall’Ara che, con ogni probabilità, lo renderà inutilizzabile per diversi mesi. Per tale motivo, anche in virtù dei fortissimi rapporti di amicizia che legano le due città e le due tifoserie, Comune di Ravenna e Bologna Fc, col fondamentale supporto del Ravenna Football Club, hanno avviato un confronto tecnico per capire se Ravenna potrà dare ospitalità al Bologna per il periodo di inutilizzabilità del Dall’Ara". Le parti si sono poi aggiornate per le prime valutazioni legate ai costi e ai tempi

La storia dello stadio cittadino è sempre stata un po’ complicata. Quando vide la luce nel 1966, era già vecchio di 11 anni (la prima delibera comunale è del giugno 1955), ma era comunque un impianto all’avanguardia, l’unico in regione, ad esempio, ad essere stato costruito senza la pista di atletica e senza barriere. La visuale era (e in pratica lo è ancora da molti settori) ideale. La forma ellittica – e non rettilinea – delle gradinate fu appositamente studiata per non costringere lo spettatore a volgere lo sguardo di un angolo eccessivo rispetto al proprio raggio visuale. La capienza (8.000) era ampiamente sufficiente per accogliere i campionati di serie C e D in cui il Ravenna si è sempre barcamentato. Il tutto fino alla primavera del ’93, quando il Ravenna costruito da Corvetta e allenato da Guidolin, approdò per la prima volta in serie B. I criteri di capienza di quei tempi imposero un ampliamento. In pochi mesi vennero erette strutture modulari che, snaturando il profilo di un piccolo gioiello di architettura sportiva, portarono la capienza a 12mila unità.