Festa dell'Unità 2019 Ravenna, il rapper Piotta super ospite di 'CantaIndie'

L'appuntamento è per lunedì 26 agosto a partire dalle 21, al Pala De André. Insieme a lui promettenti artisti romagnoli

Piotta

Piotta

Ravenna, 16 agosto 2019 – Con il super ospite Piotta, esponente di punta del rap italiano, arriva ‘CantaIndie’ a Ravenna, lunedì 26 agosto alle 21, nell’ambito della Festa Nazionale dell’Unità di Ravenna. Un anno importante per l’artista che celebra i 20 anni della storica hit Supercafone che lo rese celebre in tutta Italia attivando così un suo percorso che l’ha portato oggi alla realizzazione della colonna sonora della serie Suburra in onda su Netflix sia con il brano hit ‘7 Vizi Capitale’ che con la produzione quest’anno della nuova colonna sonora della seconda serie con la sua indie La Grande Onda.

Quest’anno è arrivato poi anche il nuovo album e il nuovo tour Interno 7 giunto alla nona produzione per l’artista romano, che si esibirà a Ravenna insieme ad alcuni dei migliori esponenti della nuova scena pop e rock emiliano-romagnola. Apriranno infatti, alle 21, le cantautrici Roberta Giallo da Bologna, vincitrice del Premio dei Premi il prestigioso contest indetto dal MEI tra dodici festival dedicati a cantautori scomparsi con i giovani vincitori, Argento da Ferrara, selezionata tra i 60 finalisti all’ultimo Sanremo Giovani, il pop rock dei Balto di Rimini, tra i selezionati di Giovani Talenti della Terra di Romagna, e il rock elettronico alternative degli Horseloverfat, miglior band dell’ultima edizione di Faenza Rock 2019, la storica manifestazione di band emergenti giunta alla sua trentatreesima edizione e capace ancora di scovare nuovi talenti del territorio, tutti assolutamente imperdibili per capire quali sono le nuove proposte degli artisti emergenti del nostro territorio.

CantaIndie è a cura di Materiali Musicali, organizzatore del MEI che torna per la sua venticinquesima edizione a Faenza dal 4 al 6 ottobre, e intende valorizzare il ricco circuito della musica indipendente ed emergente italiana in tale contesto e portare in tour anche le istanza del settore presentate recentemente dal MEI, al Tavolo sulla Musica dal Vivo e del Diritto d’Autore del MIBAC e al Tavolo della Rai sulla Musica e sul prossimo Festival di Sanremo 2020.

Piotta, l'intervista

Piotta, il concerto ravennate lancia il suo nuovo ‘Interno 7’

«Sì, anche se sarà più breve del solito per dar spazio ai giovani artisti che mi accompagneranno. Partecipo sempre molto volentieri alle iniziative del Mei e di Giuseppe Sangiorgi che segue sempre con grande attenzione la musica indipendente e indie».

Quest’anno sono 20 anni da ‘Supercafone’ che l’ha resa celebre in tutta Italia. Cosa ricorda di quel periodo?

«La gioia di essere riuscito, da perfetto sconosciuto, a colpire la gente e il mercato discografico con un’idea fresca prodotta da un’altrettanto sconosciuta etichetta indipendente romana».

Com’è cambiato il rap in questi anni?

«Finalmente si è capito che il rap non è uno solo, ma che può esprimersi in molteplici forme e ognuno lo può interpretare come meglio crede: più da intrattenimento, più politico-sociale, più trap o più soul. Ognuno sceglie il proprio artista di riferimento e magari poi cambia in base al gusto personale».

E lei com’è cambiato?

«Sono passato dal classico hip-hop dei miei 20 anni a sonorità più ritmiche. Anche i miei nove album riflettono le mie diverse età. All’esordio l’hip-hop mascherava la mia timidezza, a 40 invece non mi vergogno di mostrare il vero Tommaso (Zanello all’anagrafe, ndr). ‘Interno 7’ è un album intimista e personale che guarda al passato».

Nel 2005 ha anche fondato una sua etichetta, La Grande Onda.

«Per carattere mi piace essere indipendente, così anche nel lavoro. Mi piaceva l’idea di avere il mio laboratorio artigiano per produrre cose di mio gusto. Nel tempo è diventato anche un modo per dare una mano agli artisti più giovani».

Quali tra i nuovi rapper stima maggiormente?

«Con Rancore ho prodotto un album insieme a Dj Myke. Per i contenuti apprezzo molto Mezzosangue, mentre di Lucci, che fa parte di un collettivo romano fondato insieme a Coez, il fatto che porti avanti lo spirito romano dell’hip-hop e lo sto aiutando per il suo prossimo album. Cito con piacere anche gli Inna Cantina per il reggae e Fulminacci per l’indie».

Impossibile non citare le colonne sonore create per ‘Suburra’ di Netflix.

«Adoro il cinema e la tv e trovo sublime la felice mescolanza tra musica e immagini. Per me, è stato un onore mettere la mia musica al servizio di tali prodotti. D’altra parte, grazie a Netflix, la serie è uscita in 192 Paesi e quindi la mia musica è arrivata a tutti come fosse l’esperanto».