Ravenna, in arrivo 'Made in Ilva' in versione site-specific alla Nuova Olp

Lo spettacolo trae ispirazione dal diario di un operaio dell'Ilva di Taranto e dalle testimonianze di alcuni operai, intervistati dalla compagnia

'Made in Ilva'

'Made in Ilva'

Ravenna, 6 settembre 2018 – Si intitola ‘Made in Ilva’, il pluripremiato spettacolo della Compagnia Instabili Vaganti che arriverà – per la prima volta in Italia nella sua versione site-specific – alla Nuova Olp di via Manlio Monti 38 a Ravenna, il 14 settembre alle 21 (prenotazione obbligatoria). Un evento promosso dal teatro Rasi, nell’ambito della ‘Stagione dei teatri’ (FOTO).

Lo spettacolo con la regia di Anna Dora Dorno, con Nicola Pianzola, tra ispirazione dal diario di un operaio dell’Ilva di Taranto e dalle testimonianze di alcuni operai, intervistati dalla compagnia che lavorano nella stessa fabbrica, per incontrare poi i testi poetici di Luigi Di Ruscio e Peter Shneider. La trasposizione artistica fa riferimento alla vicenda reale dell’acciaieria più grande d’Europa che condiziona la vita dell’intera città di Taranto e dei suoi lavoratori intrappolati tra il desiderio di evadere e fuggire dalla gabbia d’acciaio incandescente e la necessità di continuare a lavorare per la sopravvivenza quotidiana in quell’inferno di morti sul lavoro e danni ambientali. Una riflessione sul lavoro e l'alienazione.

'Made in Ilva'
'Made in Ilva'

Lo spettacolo è il frutto di un accurato lavoro di ricerca e sperimentazione fisica e vocale sul rapporto tra organicità del corpo e inorganicità delle azioni legate al lavoro in fabbrica, attraverso il quale emerge una critica all’alienante sistema di produzione contemporaneo che trasforma l’essere umano in una macchina artificiale all'interno di un processo di ‘brutalizzazione’ imposto dalla società. ‘L’eremita contemporaneo’ insegue una salvezza impossibile, nel tentativo di sentire la propria carne calda, il proprio vivere organico, in contrapposizione al ferro-freddo, al processo di inorganicità al quale ci spingono le regole di produzione dell’attuale sistema sociale, reprimendo la libertà creativa dell’uomo e dell’artista.

Lo spettacolo ha recentemente rappresentato l’Italia all’ottava edizione delle prestigiose Theatre Olympics in India.