Ravenna ,30 settembre 2010 - PER UNA BUSTA lasciata nella hall di un albergo di Milano Marittima e indirizzata a un giovane assurto alla ribalta della cronaca rosa nell’inverno scorso per aver partecipato al Grande Fratello, due giovani, un poliziotto e un imprenditore, sono finiti a giudizio per spaccio di sostanza stupefacente, ovvero due grammi di marijuana.

I due, entrambi di origini campane, Francesco Pezzella, imprenditore e Biagio Magno, poliziotto in servizio a Milano, sono così finiti a giudizio in tribunale a Ravenna. Ieri il giudice Piero Messini D’Agostini ha condannato a otto mesi di reclusione, con la sospensione condizionale, Pezzella, mentre ha assolto per non aver commesso il fatto il poliziotto. Entrambi erano difesi dall’avvocato Alfonso Quarto, del foro di Caserta. Il pm Monica Gargiulo aveva chiesto la condanna di entrambi gli imputati.

Il singolare episodio risale all’estate di due anni fa. Il giovane, all’epoca, svolgeva l’attività di ‘pr’ a a Milano Marittima. Per questa sua attività aveva la possibilità di fare entrare gratuitamente gli amici nei locali del litorale. Uno di questi amici era Francesco Pezzella che usufruiva spesso dei benefici del giovane e per questo lo ricompensava con piccoli doni, limoncello e mozzarelle di bufala del Casertano.

Nell’agosto del 2008 Pezzella andò a Milano Marittima in compagnia di un amico poliziotto, Biagio Magno. I due presero alloggio all’hotel  e durante il soggiorno ne approfittarono per passare anche una serata in una notissima discoteca.

Al momento della partenza, la sera del 28 agosto, al banco della reception, subito dopo aver saldato il conto, uno dei due — Pezzella — lasciò una busta per il giovane. Poi i due se ne andarono.

L’addetto della reception si insospettì per il contenuto, al tatto, della busta e avvertì la titolare, Roberta Penso, attuale presidente dell’Asshotel. Furono subito avvertiti i carabinieri che presero in consegna la busta: all’interno furono trovate alcune infiorescenze essicate che, al narcotest, risultarono essere marijuana.

Furono pertanto avviate indagini sulla scorta dei nominativi dei due giovani risultanti dal registro dell’albergo (in un primo tempo fu indagato un Francesco Pezzella che nulla aveva a che vedere con l’amico del giovane); al futuro ospite del Grande Fratello furono mostrate alcune foto e questi riconobbe Magno come colui che era in compagnia dell’amico Pezzella e lo stesso Pezzella (quello ‘giusto’).

I nominativi dei due vennero pertanto iscritti nel registro degli indagati. Pezzella, interrogato su delega del pm, ammise di essere stato lui a lasciare la busta, negando che si trattasse di un’attività di spaccio ma semplicemente di consegna all’amico, per non portare con sè durante il viaggio quel che rimaneva dello stupefacente consumato la notte prima in spiaggia.

 All’esito dell’istruttoria dibattimentale le prove hanno evidenziato che ad agire fu Pezzella, mentre nulla è emerso a carico del poliziotto circa la compartecipazione alla consegna o circa la conoscenza del contenuto della busta. Di qui l’assoluzione per Magno e la condanna per l’altro.