Ravenna, 18 gennaio 2011 - SI è spenta dopo una lunga malattia Sabrina Gurioli, portacolori del Circolo Velico Ravennate, protagonista della vela nazionale ed internazionale, una delle migliori al mondo nella specialità del match race. Sabrina Gurioli è morta nel pomeriggio di domenica all’Istituto di Meldola. I funerali si svolgono oggi pomeriggio, alle 14.30 a Forlì, partendo dalla camera mortuaria dell’ospedale Pierantoni di Forlì per la basilica di San Mercuriale, dove verrà officiato il rito funebre (non fiori, ma donazioni allo Ior).

Sabrina Gurioli aveva compiusto da poco 39 anni, era nata il 26 dicembre del 1971, abitava a Forlì, dove lavorava negli uffici dell’Endas. Era tesserata per il Circolo Velico Ravennate di Marina di Ravenna dal 1998. Aveva iniziato gareggiando con le derive, nella classe 4.20, poi era passata ai ‘match race’ e qui era stata protagonista ai più alti livelli internazionali: nel 2006 aveva centrato uno splendido en plein, aggiudicandosi sia il titolo di campionessa d’Europa che quello di campionessa italiana; in Italia non aveva rivali, di titoli tricolori ne aveva conquistati quattro.

Aveva anche conquistato la medaglia d’argento ai Campionato europei di match race in Francia, aveva vinto regate ed era salita sul podio in manifestazioni di match race in ogni parte del mondo. Durante la sua carriera ha gareggiato nei migliori campi di regata del mondo. Nell’articolo in basso riportiamo le dichiarazioni ed i ricordi dei suoi numerosi amici ravennati.

C’è grande dolore, c’è grande angoscia in tutti coloro che hanno conosciuto Sabrina Gurioli, per la scomparsa della giovane portacolori del Circolo Velico Ravennate. «Una persona speciale», così la ricorda Elena Orioli, di Marina di Ravenna, che con Sabrina Gurioli in barca ha regatato per più di dieci anni, Sabrina al timore, Elena alla randa.

«Una persona speciale, in tutti i sensi, sia come velista che come amica — dice sempre Elena Orioli — era una ragazza solare, la ricorderò sempre con il sorriso spontaneo sul volto». Ed Elena ricorda «l’ultima volta che siamo state insieme in barca, l’estate scorsa in una tappa del Giro d’Italia a vela nella quale si disputava un match race». Ed Elena dice ancora: «ha lottato fino all’ultimo, sperava di poter tornare a gareggiare».

E il circolo Velico Ravennate, cui Sabrina Gurioli era iscritta dal 1998, ricorda come fosse «conosciuta ed apprezzata per la sua passione per la vela e per la sua carica di umanità e simpatia, sui migliori campi di regata del mondo»; il Cvr ricorda ancora come abbia combattuto contro la malattia «con tenacia fino all’ultimo, continuando a realizzare la sua passione per lo sport e la vela» e «si stringe attorno alla famiglia ed ai suoi tanti amici con un forte abbraccio».

Il ricordo di Matteo Plazzi (protagonista in Coppa America, tre campagne con Luna Rossa e vincitore l’anno scorso con Bmw Oracle) è di «una ragazza che aveva grandi sogni, passioni, gran voglia di fare. E’ stata una persona sempre positiva, una ragazza buonissima e disponibile»; Sabrina era stata diverse volte a Valencia, quando Matteo Plazzi era lì per la Coppa America: «era una persona che è riuscita a crearsi un gruppo di amiche e di amici, un gruppo nato nella vela e portato avanti nella vita, un gruppo che le è stato sempre vicino».

E di Sabrina Gurioli come «persona solare» parla anche Matteo Simoncelli, del Cvr, che è stato pluricampione del match race maschile: «di ricordi di Sabrina ne abbiamo tanti, sia io che tutte le persone del Cvr, sono ricordi stupendi, ricordi di bellissimi momenti sia a terra che in mare, momenti passati con una persona solare, sempre sorridente, con una buona parola per tutti, un’atleta che è stata di grande esempio anche per i ragazzi più giovani. Sabrina ha portato la passione per il mare e per la vela in giro per il mondo, sempre con grande gioia e spensieratezza».

Come velista «Sabrina era bravissima, come dimostrano i tanti successi che ha ottenuto; era al timone ed era il sicuramente il punto di riferimento per tutto l’equipaggio, grazie alle sue doti di velista veramente ottime. Si era molto impegnata nella disciplina del match race con grande costanza e continuità».