Ravenna, 19 settembre 2011 - CONTROLLI a tappeto della Polizia provinciale e delle pattuglie di guardie giurate volontarie, dalla costa alla collina, per la giornata di apertura generale della caccia. Fin dall’alba sono cominciati a rieccheggiare ovunque tantissimi spari, che si sono però rarefatti già a metà mattinata, quando il caldo e il terreno secco hanno messo a dura prova la resistenza dei cani, impegnati a stanare la selvaggina. Le operazioni coordinate dal comandante Lorenza Mazzotti si sono sviluppate sul doppio turno, in modo da coprire anche la seconda parte della giornata, verso il tramonto, quando si anima la caccia nei chiari. Dal quartiere generale del comando della Provinciale, come anche dalle diverse stazioni dei carabinieri e dal Pronto soccorso, non si segnalano incidenti particolari. A Russi tuttavia i militari dell’Arma starebbero indagando su un episodio avvenuto nelle campagne di San Pancrazio in prossimità del fiume dove, secondo una segnalazione, due cacciatori avrebbero avuto un diverbio con il proprietario di una casa, per questioni di distanza non rispettata. Al culmine della discussione, sarebbero stati esplosi in aria un paio di colpi di fucile.
Per il resto l’attività di vigilanza non ha riscontrato un numero particolarmente alto di infrazioni. Fino alle 18, le pattuglie avevano controllato 113 persone ed elevato una decina di verbali. Il numero maggiore di contestazioni ha riguardato il mancato rispetto della distanza di sicurezza da strade o abitazioni: la sanzione è di 206 euro e, in condizioni particolari, comporta anche la sospensione di sei giornate dal tesserino. Gli altri verbali hanno riguardato la mancata registrazione dei capi abbattuti e l’utilizzo improprio dei cani.
Per quel che riguarda il bottino, le soddisfazioni maggiori sono state riservate ai cacciatori che hanno battuto la collina e le campagne del Lughese. Meno ricco il carniere delle doppiette in azione nell’area ravennate e cervese. Infine più di un cacciatore ha segnalato di essere stato ‘derubato’ del capo abbattuto prima che fosse recuperato: qualche collega scorretto, di mira scarsa ma svelto di mano, ha potuto imbandire la tavola con la lepre senza averne alcun merito.